DATA E COME SI VOTA ALLE PRIMARIE PD: NON È TUTTO DECISO ANCORA
Il prossimo 21 gennaio nella Assemblea Nazionale del Partito Democratico dovrà essere approvato il regolamento definitivo delle Primarie Pd previste il 26 febbraio 2023: dopo lo slittamento operato nella Direzione della scorsa settimana, si attende come autentico banco di prova della tenuta fragile delle correnti dem il via libera di un regolamento che ha visto mesi di compromessi e scontri interni al Largo del Nazareno. Guardando le 4 mozioni degli altrettanti candidati alle Primarie, sembra che tutti abbiano “vinto” e che nessuno esca sconfitto dall’accordo che prevede il voto spostato a due settimane dopo le Elezioni Regionali di Lombardia-Lazio, ma soprattutto sull’apertura alla possibilità del voto online solo per alcune categorie di iscritti. Ripassiamo al volo le norme emerse nella bozza di regolamento votata quasi all’unanimità, partendo dalla data del 26 febbraio 2023 per la convocazione dei gazebo e il 19 febbraio per il voto nei circoli Dem.
Potranno accedere al voto online delle Primarie Pd su piattaforma (ancora da decidere quale, lo si capirà in Assemblea Nazionale il prossimo 21 gennaio) solo chi si iscrive al Partito Democratico entro il 12 febbraio, sia in possesso dello Spid e rientri in questi requisiti: residenti e/o domiciliate all’estero; impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni; residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso. Andranno definiti quali siano “i paletti” per l’impedimento al voto fisico presso i gazebo e probabilmente anche su questo punto ci saranno trattative e bracci di ferro fino all’ultimo.
PRIMARIE PD, LA SFIDA BONACCINI-SCHLEIN: LE DICHIARAZIONI
Nell’attesa delle Primarie Pd e del capire come si vota online il prossimo 26 febbraio, il partito guidato ancora da Enrico Letta dovrà scegliersi il presidente che “vigili” sui 29 membri della Commissione Congresso appena costituita in Direzione dem. Presenti, tra gli altri, Stefano Ceccanti, Anna Finocchiaro, Maria Pia Garavaglia, Annamaria Furlan, Andrea Giorgis, Marina Sereni, Walter Verini, Nico Stumpo, Barbara Pollastrini. Con il “bilancino” sono stati scelti nei 29 i diversi sostenitori dei 4 principali candidati segretario Pd: Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Sarà questa Commissione a dover definire quale margine avrà il voto online sulle Primarie Pd, tema che ovviamente “spaventa” più l’ala bonacciniana in quanto favorito per il voto ai gazebo ma con conseguenze imprevedibili qualora si allarghi di molto la platea di chi voterà online.
Ad esempio, guardando la risposta data oggi ad “Agorà” dalla ex europarlamentare oggi deputata, Elly Schlein, nei confronti della sinistra fuori Pd: «Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani di nuovo nel Pd? Io spero e credo di sì, anche perché abbiamo avuto percorsi non dissimili con Articolo Uno e Roberto Speranza. Anche adesso si stanno interrogando su quale contributo portare al congresso, che è costituente. Sono convinta che sia l’occasione per ritrovare l’unità di una sinistra rinnovata nel gruppo dirigiente e nella visione che propone». Di contro ieri in piazza a Caserta, nel comizio “sulla sedia”, Bonaccini ha sottolineato come la sua paura «non è che il Pd scompaia, ma che diventi irrilevante. La nostra natura è quella di essere un partito maggioritario, e io farò in modo che questo accada. Al M5s e al Terzo Polo dico: fate opposizione al governo e non a noi». Su un punto Schlein e Bonaccini sono concordi in vista delle Primarie Pd: «il Pd rimarrà unito anche dopo il congresso e le primarie». Secondo l’ex vicepresidente di Regione Emilia Romagna, inoltre, «Credo che la migliore garanzia di questo stia nel fatto che tutti i candidati hanno già espresso la volontà di lavorare insieme il giorno dopo, quindi credo che faremo esattamente questo. Noi siamo qui per vincere questa sfida. Vi posso garantire che, quando sarò segretario del Pd, avrò molta voglia di lavorare anche con gli altri candidati».