il principe Harry tende la mano alla famiglia, ma William pianifica l'addio definitivo ai titoli: la riconciliazione sembra sempre più lontana
Dopo anni di conflitti pubblici – interviste rivelatrici, memoir taglienti, esili volontari – il principe Harry torna a parlare con toni più concilianti: “La vita è preziosa, non ha senso continuare a litigare” ha dichiarato alla BBC, un’apertura che sorprende soprattutto alla luce della recente sconfitta legale subita a Londra: la Corte d’Appello ha confermato la revoca della scorta governativa, rendendo sempre più difficile – e pericoloso – un eventuale rientro stabile nel Regno Unito. Harry ha definito la decisione sconvolgente; senza protezione – ha spiegato – ogni visita in patria diventa un rischio per la sua sicurezza e quella della famiglia.
Ma la risposta da Buckingham Palace è arrivata fredda, quasi tagliente con le autorità che hanno ribadito che la questione è stata “esaminata meticolosamente” e che re Carlo non intende interferire, considerandolo “costituzionalmente improprio”; il tentativo di Harry di riaprire un dialogo familiare si infrange così contro un muro fatto di formalità, rancori antichi e una rigida gerarchia reale.
Da un lato, il principe insiste sull’importanza del perdono: “Ho perdonato i miei familiari” ha dichiarato, dall’altro, emerge un vuoto profondo, difficile da colmare causato dalla sua scelta del 2020 di abbandonare i doveri reali, trasferirsi in California con Meghan Markle e interrompere le relazioni istituzionali. La questione della scorta – in questa situazione già complessa – più che una faccenda logistica, diventa il simbolo di un privilegio perduto e – forse – non più recuperabile; inoltre, fonti vicine alla Corona rivelano che William – da tempo – sta lavorando a una nuova architettura dinastica, una in cui il fratello non trova più posto.
Harry e l’ascia di William: la minaccia di revoca dei titoli e l’ombra del Sandringham Agreement
Mentre Harry tende la mano – cercando tregua, spazi di contatto, forse anche solo ascolto – il principe William prepara un contrattacco silenzioso ma radicale; secondo fonti riportate dal Daily Beast, l’erede al trono avrebbe intenzione di rimuovere a Harry e Meghan ogni tipo di trattamento reale quindi addio all’appellativo di “Altezze Reali” ed a ogni simbologia monarchica rimasta.
Un’azione che metterebbe fine – definitivamente – a quanto concordato nel 2020 con la regina Elisabetta attraverso il cosiddetto Sandringham Agreement con l’accordo che prevedeva che i Sussex conservassero i titoli formali, pur rinunciando al loro utilizzo attivo ma – a detta dei reali – questo patto sarebbe stato violato, ad esempio quando Meghan ha firmato un dono con la dicitura “Sua Altezza Reale la duchessa di Sussex” nell’aprile scorso.
Un dettaglio, forse, ma sufficiente a dar vita a nuove tensioni e nuovi scenari di rottura; William – secondo indiscrezioni – vorrebbe chiudere la questione in modo definitivo e una volta re, eliminerebbe ogni riferimento istituzionale a Harry, cancellando non solo i titoli ma anche l’ultimo legame simbolico con la monarchia, una scelta che riflette una visione molto precisa.
William guarda al futuro, vuole una monarchia snella, efficiente, libera da drammi personali – e soprattutto – da chi ne minaccia l’immagine pubblica: lo definiscono “concentrato, freddo, determinato” un sovrano che preferisce selfie, contatto diretto con i sudditi e uno stile genitoriale moderno, distante dai codici rigidi della regina Elisabetta e in questo progetto di rinnovamento Harry non ha più ruolo, né spazio e la riconciliazione auspicata si scontra con la logica spietata del potere dinastico: la Corona sta voltando pagina mentre lui resta indietro.