Garante Privacy pubblica le linee guida per genitori e docenti al fine di tutelare la riservatezza dei dati e regolare i comportamenti online
Privacy a scuola, pubblicato il vademecum del Garante che è intervenuto sulle regole da rispettare per tutelare la riservatezza dei dati e responsabilizzare insegnanti, studenti e famiglie, sull’uso consapevole di strumenti digitali introdotti nel sistema formativo come l’intelligenza artificiale, le chat di gruppo i registri elettronici e altre comunicazioni. Una guida aggiornata composta da oltre 90 pagine, nelle quali si spiegano le corrette prassi da adottare in caso di dubbi sui contenuti da pubblicare all’interno di ambienti social e piattaforme online.
Partendo dalle novità a livello istituzionale, non sarà più consentito diffondere informazioni relative al rendimento scolastico, ai voti e all’esito degli scrutini finali degli alunni, così come è stato vietato l’accesso ai nominativi che compongono le varie classi, permesso soltanto individualmente dai genitori tramite email o da chi può entrare nel registro elettronico, ma non più disponibile sul sito dell’istituto. Così come altre notizie di tipo amministrativo, come ritardi di pagamento ma anche immagini riprese dalla videosorveglianza, che quando interna andrà attivata soltanto a fine attività.

Garante Privacy, vademecum scuola per tutelare la riservatezza dei dati e regolare l’uso di strumenti digitali
Le nuove norme da applicare a scuola del Garante per la Privacy, comprendono oltre agli obblighi per gli istituti, anche linee guida precise per docenti e genitori. Tra queste c’è il divieto di diffondere informazioni sensibili apprese dai lavori degli alunni come temi e disegni, il cui contenuto non potrà essere discusso in classe, specialmente se riguarda vicende o abitudini personali e familiari. No anche alla diffusione di foto e video di gite scolastiche o recite, specialmente se contengono minori, che devono rimanere riservate alla condivisione in ambito privato.
Sempre per le famiglie, il Garante ha specificato che la scuola non può essere ritenuta responsabile di eventuali discussioni avvenute nelle chat di gruppo, nelle quali bisogna stare attenti a non pubblicare notizie che potrebbero compromettere la reputazione o immagini che violano la legge sul consenso informato. Il provvedimento inoltre avverte tutti i soggetti coinvolti, di segnalare qualsiasi episodio anomalo, come bullismo o altri fenomeni di comportamento pericolosi, che sia i gestori dei social, le istituzioni e le autorità hanno il dovere di prevenire, anche tramite rimozione dei contenuti, per difendere i ragazzi dai pericoli che ne derivano.
