La produttività della intelligenza artificiale rivoluzionerà l'intero settore food e beverage, richiedendo nuove competenze.
Secondo la società americana Bain & Company, la produttività dell’intelligenza artificiale nel settore alimentare (in particolar modo nella somministrazione di bevande e cibi), potrebbe crescere del 20% in 10 anni (migliorando un’attività che compierebbero 100.000 lavoratori).
I dettagli della ricerca intitolata “Food & Beverage Workforce explorer” sono stati rilasciati da Il Sole 24 Ore, evidenziando come l’intero comparto alimentare potrebbe cambiare proprio grazie ai potenziamenti e all’arrivo dell’AI.
Produttività intelligenza artificiale nel food e beverage
La produttività che potrebbe impiegare l’intelligenza artificiale nel settore food e beverage è alquanto ingente. Basti pensare che la sola potenza del machine learning sarebbe in grado di sostituire oltre 100mila addetti, garantendo un miglioramento del +20%.
La preoccupazione che l’AI sostituirà l’uomo potrebbe diventare sempre più reale e concreta, anche se va detto che una macchina non potrà “mai” fare a meno del cervello di un essere umano. In questo settore ad esempio, la potenza dell’AI potrebbe permettere di dislocare le risorse umane in altri ambiti.
Il Partner di Bain & Company, Duilio Matrullo, spiega che questa coalizione tra “uomo e robot”, potrebbe favorire una maggior forza lavoro senza dover sacrificare risorse umane. Tuttavia, spiega sempre l’esperto, le imprese fanno fatica ad implementare questo nuovo modello, solo il 20% di loro è riuscito a scalare e recuperare parte delle somme investite nell’intelligenza artificiale.
Il futuro del lavoro nel food e beverage con l’AI
A cambiare radicalmente con l’AI potrebbero essere i settori quali: servizio clienti, automazioni di marketing, vendite e acquisti e produzione.
Sempre per Matrullo l’idea è di rendere le operazioni ripetitive più smart, veloci e snellite. Il tutto condito da un potenziamento dei sistemi di intelligenza artificiale, e guide operative per facilitare il lavoro dell’uomo.
Ma a rivoluzionare il settore non ci saranno soltanto gli schemi appena presentati, bensì anche il rapporto con i consumatori. Gli agenti AI penseranno a suggerire gli acquisti secondo il budget, eventuali riordini dei medesimi prodotti o servizi e una valutazione generica basata sull’ottenimento di informazioni di base.
Per far vita a questi nuovi modelli operativi occorreranno nuove competenze, tutte orientate all’analisi dei dati sviluppati dall’AI, revisioni dei sistemi di machine learning e soluzioni innovative e rivoluzionarie.