E’ decisamente curioso quanto accaduto in Ama, l’azienda dei rifiuti di Roma, dove un netturbino, dopo aver rubato il gasolio è stato promosso. A raccontare la vicenda è il quotidiano Il Messaggero, che riporta l’ordine di servizio del 22 ottobre scorso attraverso cui la municipalizzata dei rifiuti romani ha assegnato a 34 diversi netturbini i galloni di capo operaio con uno scatto in busta paga, passata dai precedenti 1.400-1.500 euro al mese senza straordinari a quasi 2.000. E nella lista spunta appunto il nome di colui che a novembre di un anno fa era finito al centro dell’inchiesta portata avanti dalla trasmissione di Italia Uno, Le Iene, su alcuni furti di carburante messi a segno nella rimessa di Rocca Cencia.
Un testimone aveva segnalato proprio il neo promosso a Filippo Roma, inviato di Mediaset, come uno dei dipendenti di Ama più attivi: «Rubano la benzina dai camion di notte, mettono un tubo dentro e riescono a fare il “succhio” e a svuotare il furgone. Arrivano a prendere anche 5 taniche di benzina a sera. Chi ruba? Gli autisti. Quando fanno la notte, escono con il camion, si mettono in un posto un po’ appartato, arriva un altro con la macchina che prende le taniche e porta tutto via». A quel punto i netturbini rivendevano il gasolio: «Rivendono la benzina a 1 euro a litro, 100 euro a sera. A fine mese sono 3mila euro, tutto al nero. La benzina la prendevano nella rimessa di Rocca Cencia». Il quotidiano Il Messaggero commenta: “In azienda lo sapevano? Sì. Eppure non solo non hanno messo il netturbino alla porta. Ma i trascorsi, tutt’altro che remoti, non gli hanno impedito di fare il salto e di strappare il grado di capo, con ritocco all’insù del salario”.
AMA, NETTURBINO RUBAVA GASOLIO PROMOSSO A CAPO: E MANCA IL PERSONALE…
Pare che alla base di questa promozione discutibile vi sia un bel pasticcio burocratico in quanto all’epoca del servizio Ama non ha potuto muovere la contestazione disciplinare: aveva chiesto il filmato originale a Le Iene ma la trasmissione l’aveva inviato alla guardia di finanza dopo che la procura aveva aperto un’indagine.
La municipalizzata di Roma è quindi in attesa di quei filmati per poter procedere all’indagine interna, anche se tutti, come scrive ancora il quotidiano, sono a conoscenza della storia e dei suoi protagonisti. «Per creare questi 34 nuovi capi, sono stati svuotati ancora una volta gli organici – conclude Alessandro Bonfigli della Uil – mancano netturbini idonei all’incarico. Quei pochi che rimangono, sono gli unici a fare sacrifici».