Nei giorni scorsi durante una lunga ed articolata serie di controlli effettuati dagli agenti dell’Eur di Roma, una prostituta 22enne straniera è stata denunciata con l’ipotesi di reati ambientali per aver bruciato i suoi rifiuti personali sul centralissimo viale Guglielmo Marconi: una leggerezza che ora potrebbe costare alla ragazza un vero e proprio processo in tribunale che potrebbe concludersi con una pena compresa tra i due e i sei anni di reclusione e una multa fino ad addirittura 100mila euro; il tutto mentre sono stati complessivamente – ma ci torneremo – controllati 148 diversi individui (ed altri 63 veicoli) dagli agenti di Roma comminando sette differenti sanzioni relative a reati gravi.
Partendo proprio dalla singola vicenda che vede protagonista la prostituta 22enne, la scoperta del reato da parte degli agenti dell’Eur a Roma sarebbe avvenuta mentre transitavano per viale Guglielmo Marconi: avrebbero notato un piccolo incendio in strada e dalle ovvie indagini scaturite hanno scoperto la ragazza che si sarebbe giustificata spiegando che stava cercando di scaldarsi; identificata è stata denunciata ed attualmente si trova a piede libero in attesa di un verdetto.
I controlli delle autorità di Roma: denunciato un 14enne in possesso di due coltelli a serramanico
Oltre alla prostituta, durante gli approfonditi controlli le autorità di Roma hanno anche denunciato cinque differenti giovani: il primo sembra essere un 14enne italiano che nascondeva nel suo borsello due coltelli a serramanico dalla lunghezza di 15 centimetri, mentre gli altri quattro sono stati trovati in possesso di piccole quantità di stupefacenti; ma non manca neppure un 39enne – sempre di origini italiane – che portava con sé un cacciavite e una cesoia sui quali non sarebbe riuscito a spiegarne le motivazioni.
Al contempo, nei controlli è stato incluso anche il gruppo forestale che ha comminato una sanzione da 5mila euro al titolare di un ortofrutta di Roma che utilizzava buste di plastica differenti da quelle previste dalle norme; così come i NAS hanno multato per 3mila euro un ristorante per via delle scarse condizioni igieniche e sanitarie delle cucine utilizzare per preparare i pasti serviti ai clienti.