A Mattino 5 si torna a parlare del noto psichiatra di Roma, Stefano Maria Cogliati Dezza, condannato a 4 anni in primo grado per violenza sessuale. Il noto talk di Canale 5 ha intervistato l’avvocato Giuseppe Di Nardo, difensore della presunta vittima dello stesso medico: “Dovremo richiamare la consulenza della Procura di Roma dove la consulente psichiatra ha ricomposto il quadro dell’intera vicenda arrivando alla conclusione che si è arrivato ad uno stadio di sudditanza psicologica che faceva soddisfare ogni richiesta da parte della ragazza”.
“La giovane sin dall’inizio – ha proseguito l’avvocato della vittima in diretta tv – si intratteneva e si rivolgeva dandogli del lei. In questo caso la diagnosi fatta dalla Procura è che la ragazza sia caduta in uno stato definito servo-padrone. Dobbiamo ricordarci che questa ragazza quando va dallo psichiatra è una ragazza con problemi che il dottore aveva ben intuito. Era completamente soggiogata – ha ribadito l’avvocato – ma non lo dico io. Quando la ragazza va dal medico va da lui perchè disorientata per il suo peso, poi con i problemi psicologici aumentavano anche i problemi sociali”.
PSICHIATRA CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE: “IL CONSENSO? VI SPIEGO…”
L’avvocato dello psichiatra sostiene che il rapporto fra i due fosse stato consenziente: “Siamo solo in primo grado sia chiaro ma il consenso è una cosa che contrasta con il fatto che la ragazza vede il dottore come il suo medico e il medico porta agli incontri clisteri, siringe, anti dolorifici…”.
Mattino5 ha poi parlato con la presunta vittima dello psichiatra: “In questo momento sono frastornata, l’iter giudiziario è stato pesante, in questi anni sono stata male, non me li restituirà nessuno, è stato un incubo e non lo auguro a nessuno, ho rischiato di morire e non solo una volta, per fortuna con l’aiuto della famiglia e di un bravo psichiatra, sto cercando di ricostruire la mia vita che si è interrotta nel 2019 quando sono iniziate le violenze”. Poi la vittima ha aggiunto: “La giustizia ha fatto il suo corso e sono certo che sia la decisione giusta. Ovviamente continuerò a stare male, la sentenza non allevia le mie sofferenze, ho subito danni permanenti ma sono contenta di aver denunciato, bisogna sempre denunciare perchè altrimenti ti porti dentro un peso enorme da non sostenere. Io avevo la certezza che questa persona venisse condannata, le prove erano evidenti: era l’unica luce in un tunnel orribile”.