Si apre oggi il processo contro il rapper Sean 'Puff Diddy' Combs: è accusato di traffico sessuale nei confronti di decine di vittime e rischia l'ergastolo
Si aprirà oggi a New York il processo contro il rapper e produttore discografico Sean ‘Puff Diddy’ Combs che dal marzo dello scorso anno è al centro di pesantissime accuse di traffico sessuale mosse da almeno quattro donne (inizialmente una ex fidanzata, poi altre tre che hanno scelto l’anonimato) che hanno denunciato quello che accadeva nei party che lui stesso aveva rinominato ‘Freak Offs’ e che sarebbero avanti per decenni con decine e decine di vittime: accuse che complessivamente potrebbero costare a Puff Diddy – che naturalmente si proclama del tutto innocente – l’ergastolo nel caso in cui venissero confermate dalla giuria.
Il processo a carico di Puff Diddy secondo il Times durerà almeno otto settimane e quasi certamente – a fronte di qualsiasi esito – non mancheranno gli appelli e i contro-appelli, mente interessante è partire dall’inizio: la prima voce ad alzarsi contro il rapper sarebbe stata quella della ex fidanzata Cassandra Ventura che al Graham Norton Show aveva raccontato – e denunciato alle autorità – di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con decine di uomini e di essere stata picchiata in almeno un’occasione documentabile.
Il caso mediatico attorno alle accuse di Cassandra Ventura si era presto calmato, ma le indagini da parte delle autorità sono andate avanti serrate e a marzo del 2024 in occasione di un ispezione a casa di Puff Diddy erano stati rinvenuti migliaia di flaconi di lubrificante e droghe di ogni tipo: a maggio il video che dimostra le violente del rapper contro la ex era stato diffuso dai quotidiani statunitensi e dopo le scuse pubbliche, Puff Diddy è stato arrestato lo scorso settembre senza concedergli la liberà su cauzione.
Le accuse contro Puff Diddy: i festini a luci rosse con le vittime costrette ad avere rapporti con decine di uomini
Al processo che si apre oggi, Puff Diddy dovrà rispondere dell’accusa di traffico sessuale basata – dicevamo già prima – sul racconto di Cassandra Ventura confermato da almeno altre tre testimoni che saranno chiamate in aula a deporre dietro la promessa di anonimato: il rapper dal conto suo continua a professarsi innocente e il suo legale si dice pronto a fare il possibile per dimostrare che si tratta di accuse false e strumentali; oltre ad aver giustificato la violenza (di per sé innegabile) contro Ventura inserendola in un contesto relazionale di “violenza reciproca”.
L’accusa – dal conto suo – verte attorno ai già citati festini ‘Freak Offs’ organizzati da Puff Diddy per decenni tra alberghi e proprietà personali: alle feste diverse giovani donne venivano attirate con la promessa di una relazione sentimentale con il rapper ed un volta giunte (sempre secondo l’accusa, con tesi attualmente solo ipotetiche) sul luogo venivano costretti ad avere rapporti sessuali con decine di prostituti maschi ingaggiati dallo stesso Combs.
Non solo, perché le vittime parlano anche dell’assunzione – quasi forzata, da parte dello stesso Puff Diddy – di droghe per renderle inermi ed obbediente, con il rapprer che avrebbe registrato contro la loro volontà decine e decine di filmini a luci rosse durante i rapporti e che sarebbe arrivato più volte a picchiarle violentemente per dissuaderle dal raccontare quanto accaduto; mentre in alcuni casi a causa delle botte e delle ingenti quantità di droghe somministrate le vittime sarebbero state costretta a ricorrere a flebo, tenute prigioniere per evitare che si presentassero in pubblico con ferite e lividi difficili da giustificare.