Il vero volto di Raffaello è una sorpresa, uno studio infatti lo rivela attraverso una ricostruzione facciale in tre dimensioni. I media continuano ad essere interessati a questa splendida figura, un genio che nel 2020 “festeggia” i 500 anni dalla sua morte. Raffaello Sanzio è un grandissimo artista e per questo l’interesse nei suoi confronti non è mai finito. Dal Centro di Antropologia molecolare per lo studio del Dna Antico e dal Dipartimento di Biologia di Tor Vergata è arrivato uno studio fatto in collaborazione con l’Accademia Raffaello di Urbino e la Fondazione Vigamus. Questo ha permesso appunto di ricostruire al computer il suo volto in età matura per riuscire ad accertare l’identità di quelli che sono i resti all’interno della tomba del Pantheon.
Il vero volto di Raffaello e le metodologie
Ecco quali sono le metodologie per la ricostruzione del vero volto del pittore. Il Professor Luigi Bravi, Presidente dell’Accademia Raffaello in Urbino, ha specificato: “A questo scopo è stato utilizzato un calco del suo cranio in gesso prodotto dal formatore Camillo Torrenti nel 1833 in occasione della riesumazione dell’artista. Questo è in mostra nel Museo casa Natale di Raffaello proprio di proprietà dell’accademia stessa”. Grazie allo studio si è potuti arrivare dunque alla deduzione che i resti conservati nella tomba al Pantheon sono effettivamente del pittore rinascimentale. E se qualcuno potesse pensare a questo come a un particolare, c’è in realtà da dire che proprio i resti hanno creato dubbi per secoli tra studiosi e fan dell’artista.