La musica rock fa parte dell’immaginario della guerra da tempo. Non sempre per buoni motivi. Gli americani ad esempio l’hanno usata spesso come strumento di tortura, sparando a tutto volume brani di musicisti heavy metal, quelli che fanno “rock pesante”, martellante e rumoroso all’eccesso, nelle celle dei prigionieri iracheni o sospettati di far parte di al Qaeda, suonandola per ore senza interruzione. Gli stessi soldati americani, per caricarsi di adrenalina e darsi coraggio, andavano all’attacco dell’esercito di Saddam Hussein con nei caschi cuffiette che trasmettevano i Metallica e altri gruppi hard rock, un sistema tribale per farsi coraggio. Ma c’è chi la usa come inno patriottico. Sono i curdi, le vittime del tentativo di pulizia etnica cominciato da Erdogan, che usano brani del gruppo rock, oggi non più esistente, più politicamente schierato d’America, i Rage Against the Machine mentre si muovono verso la città di Serenkaniye, dove infuriano i bombardamenti turchi. Un video che testimonia tutto questo è stato postato dall’ex batterista del gruppo americano, Brad Wilk, in cui si ascolta il brano Down Rodeo a tutto volume uscire dai mezzi dei curdi.
LA “RABBIA” ROCK DEI MILIZIANI CURDI
“Le milizie curdo anarco-comuniste guidano verso il fronte per combattere l’invasione turca facendo esplodere la “Rabbia” (gioco di parole per far riferimento al nome della sua ex band). I rinforzi del SDF (Forze Democratiche Siriane) guidano verso la città di Serekaniye ascoltando a tutto volume i Rage Against the Machine. I risultati sono incoraggianti: il fascismo turco sarà schiacciato, Erdogan cadrà!” ha scritto Wilk. Il video ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e di condivisioni, commentato positivamente da altri musicisti rock americani come il batterista dei Pear Jam Matt Cameron e lo stesso ex chitarrista dei Rage, Tom Morello, famoso per esibirsi con una chitarra sul cui retro spicca la scritta “F*** Trump”. E a proposito di Tom Morello, fece scalpore qualche tempo fa la sua risposta a un post pubblicato sul suo profilo: “Ecco un altro musicista di successo che diventa esperto di politica”. Al che Morello, con la classe e l’arguzia che lo distingue, rispose che “Non serve essere laureato con lode in scienze politiche all’università di Harvard per rendersi conto della natura disumana e senza etica dell’amministrazione Trump. Ma il caso vuole che io sia laureato con lode in scienze politiche all’università di Harvard, quindi posso confermartelo”. Anche Wilk ha subito critiche, a cui ha risposto: “Non sono solo orgoglioso di loro (riferito ai miliziani curdi). Sono semplicemente onorato”. E a proposito di gruppi rock impegnati a sostenere minoranze vittime di genocidio, vale la pena ricordare i System of a Down, gruppo americano composto da discendenti armeni, che ha spesso cantato il genocidio de loro popolo, commesso, anche questo, dai turchi.