Dopo la nota polemica di Bruno Vespa per la sospensione di “Porta a Porta” causa coronavirus, è arrivata – com’era lecito attendersi – la risposta della Rai. Da segnalare, da parte di viale Mazzini, un forte abbassamento dei toni rispetto alle accuse mosse dal giornalista, che aveva bollato come “scelta politica che mi preoccupa” la scelta di non trasmettere la trasmissione nonostante fosse risultato negativo al tampone dopo l’ospitata di Nicola Zingaretti, segretario del Pd lui sì positivo al Covid-19. Come riportato da La Repubblica, la Rai ha precisato: “Una disposizione aziendale di carattere prudenziale che limita gli accessi è stata adottata nei giorni scorsi dalla Rai con riferimento a tutte le persone che sono state a stretto contatto con soggetti positivi al coronavirus nei propri studi. Tale disposizione è stata applicata in via cautelare anche a dipendenti e collaboratori che hanno lavorato alla puntata di Porta a Porta di mercoledì scorso“. Nella nota l’azienda aggiunge che “la fiducia dell’azienda nelle capacità professionali di Bruno Vespa, anche rispetto alla emergenza sanitaria in corso, è dimostrata dal fatto che proprio al giornalista sia stata affidata venerdì scorso la prima serata corale sul coronavirus ‘L’Italia unita ce la farà’. La scelta di applicare disposizioni prudenziali, com’è ovvio, è una decisione aziendale totalmente autonoma e indipendente“. (agg. di Dario D’Angelo)
PORTA A PORTA SOSPESA PER CORONAVIRUS
La Rai sospende Porta a Porta: questa la decisione di viale Mazzini dopo la positività al coronavirus di Nicola Zingaretti, ospite mercoledì scorso di Bruno Vespa. Il giornalista, in una nota al vetriolo, ha contestato apertamente la decisione parlando di scelta “sconcertante” e “dal sapore politico”, dal momento che per fugare ogni dubbio sulla sua condizione era stato sottoposto a sua volta ad un tampone che aveva dato esito negativo. Queste le parole di Vespa: “È sconcertante che, mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole. Debbo purtroppo concludere che la direzione aziendale ha tenuto conto del parere del segretario Usigrai che da sempre considera ‘Porta a porta’ un abuso. Ma questo dà alla decisione un sapore politico che mi preoccupa“. Vespa ha ricostruito: “Nicola Zingaretti è venuto a ‘Porta a porta’ nel pomeriggio di mercoledì scorso e ha manifestato i primi sintomi di positività al virus sabato. Il direttore generale dello Spallanzani, professor Ippolito, mi ha confermato che il rischio si limita alle persone che nelle 48 ore precedenti (e non 72, come nel nostro caso) abbiamo avvicinato la persona infetta per più di mezz’ora a meno di un metro di distanza. Questo con Zingaretti non è avvenuto. Non esiste pertanto alcuna ragione sanitaria si cui si fondi il provvedimento“.
RAI SOSPENDE PORTA A PORTA: BRUNO VESPA: “IO NEGATIVO A TAMPONE, SCELTA POLITICA”
Bruno Vespa ha manifestato tutto il suo disappunto per la sospensione di Porta a Porta, pur ribadendo la volontà di accettare la decisione dei vertici di viale Mazzini: “Apprendo che la direzione generale della Rai avrebbe deciso di non mandare in onda ‘Porta a porta’ nelle giornate di oggi, mercoledì, giovedì. Da soldato, sono abituato da sempre a rispettare le decisioni aziendali. Ma questa mi sembra gravissima e pretestuosa“. Per evitare questo stop, come detto, Vespa aveva eseguito perfino un tampone: “Poiché si è creato un allarme diffuso a via Teulada e tra i personaggi dello spettacolo ospiti della prima serata di venerdì, ho chiesto domenica di poter fare un tampone per tranquillizzare tutto il nostro mondo. Com’era prevedibile, il tampone ha dato esito negativo. Ieri sera il presidente della Società italiana di Pneumologia e ordinario nell’Università Cattolica, professor Richeldi mi ha rilasciato un certificato di buona salute e asintomaticità, ritenendo che io possa andare in onda dal nostro studio. Pronto a ripetere i controlli quando necessario“. Vespa è andato anche oltre: “L’altra sera il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, professor Brusaferro, mi ha confermato che l’arco temporale del contagio è tra i 4 e i 7 giorni. Nella settima successiva si manifestano casi poco frequenti. Facendomi carico delle ansie del mondo produttivo del Centro tv di via Teulada, ho chiesto di poter condurre la trasmissione in collegamento da casa mia. Nemmeno questo mi è stato accordato“.