Non c’è ancora alcuna traccia di Raphael Rinaldi l’escursionista 49enne scomparso domenica 22 maggio da Cogne. Il fisioterapista sportivo, residente a Londra ma domiciliato a Chamonix, la mattina della sua scomparsa aveva avvisato uno dei fratelli, Andrea (operatore Rai), di essere arrivato a Cogne durante un’escursione sul Gran Paradiso con un messaggio vocale («Vado a fare un’escursione, ci vediamo dopo»). Da allora non ci sono più notizie di lui. L’auto invece è stata ritrovata nella frazione di Lillaz. Un collega della clinica di Chamonix, dove Raphael Rinaldi lavora ha segnalato la sua assenza, così sono scattate le ricerche, a cui partecipano Soccorso alpino valdostano, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e forestali.
Stando a quanto riportato dal Gazzettino, una segnalazione ritenuta abbastanza attendibile dai soccorritori sta indirizzando le ricerche in un’area più circoscritta, in quanto avrebbe incrociato l’escursionista in un sentiero. L’ha riconosciuto grazie alla foto diffusa dai familiari per facilitare le ricerche. L’itinerario panoramico, inoltre, è compatibile rispetto alla posizione dell’auto. Del caso si è occupato il programma “Chi l’ha visto” nella puntata di ieri, riuscendo a sentire il fratello dell’uomo scomparso.
FAMIGLIA DI RAPHAEL RINALDI “NON ERA UNO SPERICOLATO…”
«Sono giorni terribili perché, conoscendo lui, non si capisce cosa sia potuto succedere. Non era un imprudente, escluso che sia spericolato», racconta il fratello Cristiano Rinaldi a “Chi l’ha visto“. Infatti, Raphael era un fisioterapista conosciuto e apprezzato a livello internazionale, segue gli atleti nelle più importanti manifestazioni sportive ed era capo dei fisioterapisti per la federazione inglese per vari sport. Non si contano le esperienze dietro grandi team. «Due mesi fa abbiamo perso il papà, quindi non era un periodo facile, però non sapere dov’è finito lui è una cosa che, al di là del dolore, ci lascia un enigma con cui è difficile convivere», aggiunge il fratello.
Cos’è successo allora a Raphael Rinaldi? L’altro fratello Andrea l’ha chiamata dopo l’arrivo del Giro d’Italia, ma invano. «Non escludo che fosse vestito con la divisa della federazione inglese, quindi poteva avere la maglietta e pantaloncini blu con lo stemmino». Cercato in lungo e in largo, Raphael resta nei pensieri dei suoi familiari: «Se qualcuno l’ha visto o vede qualsiasi cosa che possa darci un dettaglio, sarebbe molto utile. Se si è rifugiato da qualche parte, potrebbe esserci la speranza di trovarlo vivo. Magari è chiuso in una baita e non riesce a chiedere aiuto».