L'Italia secondo il Rapporto Censis: per il 30% i regimi sono più adatti. Un dato che non sorprende Lazar: "L'autoritarismo è diventato una tentazione"

L’ITALIA SECONDO IL NUOVO RAPPORTO CENSIS

Gli italiani sono stanchi della politica: a tentarli è l’idea di “uomini forti” al potere. Ma sono anche preoccupati dal caro vita. Questa è solo una delle fotografie scattate dal Censis nel suo rapporto annuale, che, ad esempio, mostra un forte calo dei consumi culturali, l’iperdigitalizzazione, anche della sfera sessuale, un Paese sempre più anziano e con pochi bambini, meno partecipativo, ma ancora in cerca di stabilità economica, con pochi reati di criminalità nelle grandi città.



Per quanto riguarda l’Italia “selvaggia”, sfiduciata e attratta dagli autocrati, il Censis rivela che 3 italiani su 10 pensano che i regimi autoritari siano più adatti ai tempi attuali. L’unico leader che però mette d’accordo tutti è Papa Leone XIV, apprezzato dal 66,7% degli italiani.

Angelus con Papa Leone XIV (ANSA 2025, Giuseppe Lami)

In generale, cresce il disinteresse politico: si leggono meno notizie, c’è meno partecipazione a comizi, manifestazioni e dibattiti. Gli italiani sono più attivi sessualmente, anche online: il 62,5% degli adulti ha rapporti sessuali frequenti. Il sesso virtuale coinvolge un italiano su tre, soprattutto giovani under 35.



ECONOMIA, LAVORO, SPESE E CRIMINALITÀ

Per quanto riguarda l’economia, gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese. Il rapporto Censis evidenzia anche un’Italia che invecchia: gli over 65 sono quasi un quarto della popolazione e i centenari sono cresciuti da 594 nel 1960 a 23.548 oggi. Si prevede che nel 2045 un italiano su tre avrà più di 65 anni. Invece, le nascite continuano a diminuire.

Sono proprio gli over 50 a trainare la crescita dell’occupazione: rappresentano l’84,5% dei nuovi occupati. Dovrebbe preoccupare anche il fatto che gli italiani spendono più in telefonia che in libri o cultura: infatti, negli ultimi vent’anni la spesa in cultura (libri, teatri, giornali) è calata del 34,6%, mentre è cresciuta del 34,6% per smartphone e computer.



Infine, sulla criminalità: Roma e Milano sono in testa; aumentano le rapine in strada in entrambe le città, molto più che nel periodo pre-pandemia. La Capitale ha registrato 271 mila reati l’anno scorso, Milano 226 mila.

IL DILEMMA DEGLI ITALIANI SULLA DEMOCRAZIA

I dati del rapporto Censis non stupiscono Marc Lazar, secondo cui il fatto che il 72% degli italiani non abbia fiducia nel Parlamento e nei partiti politici è un dato alto e la prova di un “malessere profondo”. Il sociologo e professore di Sciences Po e Luiss ne ha parlato al Giornale, spiegando che la tendenza non è solo italiana, ma si registra anche in Francia, «dove il livello è addirittura più alto».

Per il 40% degli italiani la democrazia è troppo debole, un dato che Lazar interpreta come «una forma di pessimismo sul destino della democrazia e sulle sue capacità di resilienza nei confronti degli altri regimi». Inoltre, c’è l’idea che gli altri siano più forti, ma anche un dilemma: «La maggioranza vuole essere più coinvolta nelle decisioni politiche». Questa doppia tendenza dimostra, per Lazar, «che le democrazie devono rinnovarsi, e molto».