REARM EU, I PARTITI ITALIANI DIVISI IN EUROPA
La difesa europea sarà realtà, perché il Parlamento europeo ha votato a favore del piano ReArm Eu proposto dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. La risoluzione è stata approvata con 419 voti a favore, invece 204 sono quelli contrari, mentre in 46 si sono astenuti. Per quanto riguarda l’Italia, le posizioni dei partiti di centrodestra e centrosinistra sono diverse.
Ad esempio, tra i voti a favore ci sono quelli degli eurodeputati di Fratelli d’Italia, mentre si sono astenuti sulla risoluzione sull’Ucraina per incrementare gli aiuti militari a Kiev e per condannare l’avvicinamento degli Usa alla Russia, in quanto si rischierebbe di “scatenare odio” nei confronti degli americani, anziché aiutare gli ucraini. Sul riarmo europeo ha votato a favore anche Forza Italia, invece la Lega contro.
Spaccato, invece, il Pd, visto che non ci sono stati contrati, ma gli astenuti sono stati più dei favorevoli, e nello specifico 11 contro 10, con il capodelegazione Nicola Zingaretti tra i primi, Lucia Annunziata e Pina Picierno tra i secondi. Ci sono poi 13 eurodeputati del che hanno votato contro il paragrafo che accoglie il piano. Tra i contrari al piano ReArm Europe gli esponenti del M5s, Verdi e Sinistra Italiana.
COSA PREVEDE IL PIANO DELLA COMMISSIONE UE
Il piano ReArm Europe impone agli Stati membri di attivarsi urgentemente per garantire sicurezza al Vecchio Continente. Infatti, rimarca la necessità di rafforzare le collaborazioni con i partner strategici e ridurre la dipendenza dagli altri Paesi, per evitare rischi esterni, a partire dalla Russia di Vladimir Putin, che investe più di tutti i Paesi europei messi insieme. Cambia l’approccio sulla difesa europea, visto che in passato erano inferiori gli investimenti in ambito difesa.
L’obiettivo è mettere in campo fino a 800 miliardi di euro per migliorare l’industria della difesa e rafforzare le capacità militari europee. La proposta è di far salire gli investimenti sopra il 3% grazie alla clausola di salvaguardia nazionale lanciata con le recenti riforme fiscali.
La Commissione vuole attivare ogni leva finanziaria di cui dispone per incrementare la produzione di armamenti. A tal proposito, si pensa all’attivazione di strumenti fiscali straordinari per permettere agli Stati membri di incrementare la spesa militare.
I PRINCIPI DEL PIANO REARM EUROPE
Sono cinque i punti che chiariscono cosa prevede il piano ReArm Europe voluto fortemente da Ursula von der Leyen. Al primo c’è l’uso dei finanziamenti pubblici a livello nazionale. A ciò si lega la questione della clausola nazionale di salvaguardia del patto di stabilità e crescita per aumentare le spese senza causare la procedura per i disavanzi eccessivi. Così si creerebbe lo spazio per investire 650 miliardi in quattro anni. A questi si aggiungono 150 miliardi di prestiti, per questo si parla di un piano da 800 miliardi di euro.
Il principio è spendere bene e insieme, riducendo costi e frammentazione. Ma la Commissione Ue vuole mobilitare anche il capitale privato, perché gli investimenti pubblici, seppur fondamentali, non sono sufficienti da soli.