A distanza di un po' di tempo, da quando il reddito di cittadinanza è sparito e nel 2025 prevale ancora l'Adi, emergono dei risultati importanti.
Il reddito di cittadinanza 2025 è stato sostituito dall’oramai noto “assegno di inclusione”. Dai dati INPS si evince che il mercato del lavoro è stato via via in aumento, infatti il 25% circa di chi percepiva il RdC non ha inoltrato alcuna pratica per percepire la nuova indennità.
Tuttavia, resta “alto” il numero di percettori dell’Adi equivalente a chi percepiva il reddito di cittadinanza (si parla del 60%). In un solo anno però, ben un milione di cittadini hanno perso l’opportunità di godere della nuova indennità (segno che la situazione lavorativa dei nuclei familiari sia migliorata).
Reddito di cittadinanza 2025 e Adi: dati alle mani
Come ben si sa il reddito di cittadinanza 2025 (ma anche prima) è stato abolito per essere sostituito, ma con misure più restrittive, dall’assegno di inclusione e dal supporto per la formazione e lavoro.
Soltanto l’anno scorso l’Adi è stata approvata a 760.000 nuclei, con maggior incidenza nelle Regioni del Sud Italia (registrando il 68% di pratiche). In Campania i percettori sono quasi il doppio rispetto all’intera Regione del Nord Italia (182.000 beneficiari rispetto ai 100.000).
Tra Adi e Rdc ci sono delle differenze sostanziali. L’assegno di inclusione è molto più restrittivo, dato che nega l’accesso ai cittadini che possono essere “occupati” in qualunque settore e che invece favorisce i nuclei in gravi condizioni economiche.
Per “gravi difficoltà” si intendono i nuclei familiari in cui nessuno lavora o non si trova nelle condizioni di poter essere assunto, tra cui over 60, disabili, minorenni o un disagio più generico (ad esempio se un componente fosse dipendente da sostanze o situazioni analoghe).
Tra gioia e criticità
Marina Calderone, ministra del Lavoro, si è detta convinta e felice dei risultati ottenuti con l’addio al reddito di cittadinanza, dato che l’Adi ha contribuito ad aiutare realmente i soggetti in difficoltà e aver fatto assumere chi invece prendeva il reddito.
Tuttavia, restano ancora delle criticità da dover risolvere. La più preoccupante riguarda i nuclei percettori dell’Adi composti da un solo soggetto, la cui situazione lavorativa non sembra essere migliorata. Ma la strada per trarre delle conclusioni sugli effetti finali è ancora lunga, dunque non resta che attendere.
