Un referendum per bocciare la nuova Costituzione. Nelle votazioni di domenica per cambiare la Costituzione in Cile, ha vinto il “no”, che ha ottenuto quasi il 62% dei voti. Il testo era stato scritto da un’Assemblea costituente eletta dopo le proteste iniziate nel 2019 e proseguite nei mesi successivi. I manifestanti chiedevano infatti che che venisse sostituita la precedente Costituzione, scritta nel 1980 nel corso della dittatura militare di Augusto Pinochet. Grandi disuguaglianze, assenza di diritti, discriminazione, mancata parità sessuale e molto altro nell’antica Costituzione del 1980, che il popolo ha avuto l’occasione di cambiare.
Al referendum, però, ha vinto il “rechazo” ossia il rifiuto. In Cile resterà dunque in vigore il testo del 1980. La Costituzione bocciata dalla popolazione era considerata segnale di cambiamento in Cile. Appoggiata anche da Gabriel Boric, il presidente più progressista dopo Salvador Allende, morto in un colpo di Stato nel 1973 che permise a Pinochet di prendere il potere, avrebbe garantito più diritto alla popolazione.
Cosa prevedeva la nuova Costituzione
La nuova Costituzione del Cile aveva tra i punti il rafforzamento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, il riconoscimento di diritti dei popoli indigeni e la parità di genere nelle istituzioni pubbliche e private. Oltre questo, sarebbero state garantite ulteriori parità per le donne. Il popolo, però, ha bocciato la Costituzione, scegliendo di tenere il testo di Pinochet. Una debacle prevista dai sondaggi dei mesi scorsi che rilevavano un sostanzioso numero di elettori contrari all’introduzione della nuova Costituzione.
Dopo l’annuncio dei risultati, centinaia di persone si sono rivoltate nelle piazze per festeggiare. Nonostante le manifestazioni siano state perlopiù pacifiche, alcune persone hanno colpito con sassi e bastoni auto presenti sul luogo. Il presidente Boric ha dichiarato: “Oggi il popolo cileno ha parlato e lo ha fatto ad alta voce e chiaramente. Ci ha dato due messaggi. Il primo è che amano e apprezzano la loro democrazia. Il secondo è che il popolo cileno non era soddisfatto della Costituzione proposta e, quindi, ha deciso di respingerla in modo netto”. Lo stesso Boric ha poi annunciato che convocherà i rappresentanti dei partiti politici per discutere la riforma della Costituzione.