Caos al Consiglio regionale della Lombardia per un emendamento sulla sepoltura dei feti, poi ritirato. La bagarre è scoppiata giovedì sera, mentre si discuteva l’assestamento di bilancio per il triennio 2019-2021, e si è quasi arrivati alla rissa tra M5s e Lega. La tensione è salita poco prima delle 22.30 quando il consigliere della Lega Massimiliano Bastoni ha riproposto l’obbligo di sepoltura a spese dell’Ats dei feti, cioè di «di nati morti e prodotti del concepimento il cui parto e aborto sia avvenuto in una struttura sanitaria accreditata sul territorio comunale, anche quando l’età presunta del concepito sia inferiore alle 28 settimane nel caso in cui il genitore non provvedano». L’obbligo di sepoltura dei feti era stato introdotto nel 2007 da Roberto Formigoni, allora presidente della Regione, ed è rimasto in vigore fino al febbraio di quest’anno. Il consiglio regionale ha infatti votato per la cancellazione, su proposta di Pd e +Europa.
REGIONE LOMBARDIA, RISSA M5S-LEGA SU SEPOLTURA FETI
Far rientrare l’emendamento sulla sepoltura dei feti è inaccettabile per le opposizioni, perché – come spiegato dai consiglieri – è un tema che non rientrerebbe nelle norme di bilancio, su cui ognuno di loro ha una sensibilità diversa e su cui sarebbe stato negato il voto segreto. La discussione in Aula è diventata così accesa che dallo scontro verbale si è quasi passati a quello fisico tra i consiglieri M5s e Lega. Massimiliano Bastoni, ad esempio, si è scagliato contro Dario Violi, con i colleghi che hanno dovuto frapporsi per evitare il contatto fisico. Il presidente Alessandro Fermi ha quindi dovuto sospendere la seduta e rimandare la discussione. Il medico neonatologia e consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli ha commentato la vicenda in una nota. «Mentre nega 140mila euro in due anni per garantire l’eliambulanza ai neonati lombardi, con un colpo di spugna la maggioranza usa il bilancio per reintrodurre l’obbligo di sepoltura dei feti abortiti. Questa classe dirigente dimostra di tenere di più al destino dei feti che a quello dei neonati in lotta tra la vita la e morte». L’emendamento è stato poi ritirato.