Sembra che presto il colosso automobilistico francese Renault potrebbe trovarsi a convertire parte della sua linea produttiva per realizzare droni che saranno poi utilizzati dall’Ucraina nella sua lunghissima guerra contro la Russia, imprimendo una potenziale svolta produttiva in quello che è a tutti gli effetti un tassello fondamentale della difesa di Kiev: a dirlo è stato il ministro della Difesa di Parigi Sébastien Lecornu che, tuttavia, non ha fatto il nome di alcuna casa automobilistica; mente a Renault ci si è arrivati per deduzione – ci torneremo – e con un’indiscrezione fatta circolare dal quotidiano Financial Times, poi confermata da altre autorevoli fonti giornalistiche.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare che la guerra in Ucraina è il primo vero e proprio concreto esempio di impiego massivo di droni sui campi di battaglia, con Kiev che stima di utilizzarne almeno 4,5 milioni nel corso di quest’anno e che imputa proprio ai piccoli veicoli aerei la distruzione del 70% degli equipaggiamenti russi; mentre dal conto di Renault è bene precisare che la casa francese – come tutte le altre europee – da tempo è al centro di una vera e propria crisi nelle vendite, oltre a non essere nuova alle produzioni militari dato che già nella Seconda guerra mondiale fu impiegata (fallimentarmente) per produrre carri armati.
La casa automobilistica francese Renault potrebbe produrre droni per l’Ucraina: il progetto di Parigi
Tornando al presente, la prima voce riguardo al possibile impiego di Renault per produrre droni si deve proprio al ministro della Difesa Lecornu: durante un’intervista all’emittente locale LCI ha, infatti, dichiarato che il suo dicastero aveva preso contatti con una “grande azienda automobilistica francese” per supportare la produzione di droni per la difesa ucraina, tirando in ballo anche una non meglio precisata “piccola azienda del settore della difesa”; precisando che in ogni caso anche Parigi avrebbe ottenuto benefici dal progetto, sfruttando anche internamente il know how delle due aziende per la difesa francese.
A Renault, dicevamo già prima, ci è arrivato per prima il Financial Times lanciando un’indiscrezione legata soprattutto al fatto che il governo francese sia il principale azionista della casa automobilistica, mentre poco dopo è arrivata anche la conferma da parte della stessa azienda: in un comunicato, infatti, i vertici di Renault hanno fatto sapere di essere “stati contattati dal Ministero della Difesa” per la produzione di droni, precisando tuttavia che “al momento non è stata presa alcuna decisione“.
Ad aggiungere complessità al tema c’è anche un’altra indiscrezione lanciata dal quotidiano Franceinfo che ha ipotizzato che i nuovi stabilimenti per i droni di Renault verranno quasi certamente aperti sullo stesso territorio dell’Ucraina: il beneficio sarebbe doppio perché se da un lato è ovvio che si ridurrebbero i passaggi commerciali con i droni immediatamente pronti all’uso; dall’altro l’azienda francese potrebbe sfruttare gli ingegneri di Kiev – particolarmente ferrati dal punto di vista produttivo – senza dover inviare risorse umane in territori pericolosi.