• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
No Result
Vedi tutti i risultati
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati

Home » Politica » RIARMO UE/ Dopo von der Leyen, anche Fitto resta “vittima” dell’emergenza che non c’è

  • Politica
  • Europa
  • Esteri

RIARMO UE/ Dopo von der Leyen, anche Fitto resta “vittima” dell’emergenza che non c’è

Il commissario Fitto, in piena linea von der Leyen, intende sovvenzionare il riarmo ricorrendo ai fondi di coesione, ma la Corte dei conti Ue ha detto no

Marco Zacchera
Pubblicato 8 Maggio 2025
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, con Raffaele Fitto, commissario a Coesione e riforme (Ansa)

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, con Raffaele Fitto, commissario a Coesione e riforme (Ansa)

“L’Europa vuole e deve difendersi, costi quello che costi”. La presidente della Commissione europea negli ultimi mesi lo ha affermato più volte, ma se la von der Leyen avesse la buona grazia di guardarsi alle spalle scoprirebbe che si è creato il vuoto, anche perché – davanti alle difficoltà che i vari governi avanzano sul come trovare i fondi per finanziare il proprio riarmo – appare sempre più difficile che si concretizzi la possibilità che per le spese militari si possa sforare rispetto ai limiti di indebitamento pre-concordati.


FdI contro Fedriga, vertice oggi per salvare giunta Friuli/ Cos’è successo: sanità, stop al terzo mandato e…


Una ipotesi che ha comunque incontrato la critica della Commissione Affari giuridici dell’europarlamento (JURI) che si è espressa contro l’aumento delle spese militari applicando l’articolo 122 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea), in altre parole considerandole ammissibili in via emergenziale.


Sondaggi politici 2025/ Crisi Pd senza fine: quota 30 per Meloni- Fiducia leader, Salvini tallona Schlein


Va ricordato che questa è sempre stata considerata una mossa veramente eccezionale, che è stata permessa solo in circostanze molto particolari (si veda la situazione economica europea durante il periodo del Covid) mentre ricorrervi ora per la difesa ipotizzerebbe renderla più o meno strutturale, visto il lungo periodo comunque necessario ai singoli Stati per finanziare il proprio riarmo nell’ottica di raggiungere il famoso 2% della spesa complessiva intorno al 2030.

La partita si gioca così su più piani: da una parte quello giuridico, ovvero su dove inserire e come considerare questi costi all’interno dei bilanci dei singoli Stati, dall’altro se permetterli in ogni caso, nel momento in cui non ci fossero altri spazi di manovra, vista anche la diffidenza sul tema a livello di opinione pubblica.


CONTRATTI DI RICERCA/ L'accordo da trovare per migliorare il ddl Bernini


La Commissione insiste sulla situazione emergenziale che si è venuta a creare, mentre l’europarlamento sembra avere una posizione più attendista, facendo diretto riferimento – appunto – anche alle rispettive opinioni pubbliche e relative basi elettorali. Martedì è stata la presidente del Parlamento Roberta Metsola ad esprimere formalmente la sua contrarietà all’iniziativa di von der Leyen, dicendosi pronta a ricorrere alla Corte di Giustizia UE.

Tutti i sondaggi sottolineano come la maggioranza degli europei avverta sì la necessità di una maggiore difesa, ma non sia comunque propensa a spenderci (molti) soldi. Da una parte c’era e c’è l’abitudine a considerare gli Stati Uniti la vera base di difesa europea, dall’altra sopravvive o addirittura si diffonde un sentimento anti-militaristico e quindi critico sulle spese per questo settore.

Se la situazione ucraina ha cambiato la percezione generale circa la possibilità di un attacco contro l’Europa, ipotesi che solo cinque anni fa appariva estremamente remota, c’è da considerare come molti europei comincino a pensare che dietro le quinte ci sia una ben radicata lobby che soffia sul fuoco e che guarda al riarmo soprattutto per le evidenti, imponenti commesse che ne derivano.

Non è un caso che proprio quei settori industriali più direttamente legati agli armamenti (e si nota questo aspetto soprattutto in Germania) siano i primi a spingere sulle opinioni pubbliche enfatizzando i rischi.

In fondo si gira però sempre intorno al problema di fondo: passi il concetto di un esercito europeo che non sia mera sommatoria di eserciti nazionali, ma quali Paesi – di fatto – beneficerebbero poi sia della difesa comune che delle nuove produzioni belliche? Dove si costruirebbero le armi e chi comanderebbe la linea strategica sia produttiva che militare, oltre ad avere il comando effettivo dell’armata europea?

La von der Leyen  ha fatto proprio il grido “alle armi!”, ma molti sono scettici e le schermaglie parlamentari ne sono l’immediata e visibile conseguenza, a parte lo schieramento politico abbastanza trasversale che si oppone ad un generale riarmo del continente.

Si giocano così anche equilibri, alleanze, strategie, interessi divergenti a seconda della collocazione politica e geografica dei Paesi più o meno coinvolti rispetto al “fronte dell’Est” e soprattutto nel momento in cui una bozza di pace potrebbe raffreddare il fronte ucraino e magari far venir meno la minaccia di Mosca.

C’è poi lo scenario italiano, con la Meloni che assicura di condividere l’obiettivo 2% ma sa benissimo come parte dell’opinione pubblica che pur l’appoggia non è molto propensa a spendere e considera ben altre le priorità europee. In questa situazione il commissario Fitto è uscito dai radar e sembra fare il pesce in barile, dando forza più alle volontà della Commissione che alle remore presenti in patria.

Fitto, in perfetta continuità con la forzatura di von der Leyen, ha proposto che gli Stati, se vogliono, possano dirottare i fondi di coesione destinandoli all’industria bellica. L’iniziativa è stata assunta dalla commissione Sviluppo Regionale (REGI) del Parlamento europeo, ma la Corte dei Conti europea ha bocciato la proposta.

In fondo alla Meloni può anche andar bene così per non sbilanciarsi eccessivamente e cercare di tenere unita una coalizione che sul tema è obiettivamente divisa. Magari sperando che nel frattempo la situazione si plachi.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Giorgia MeloniUrsula Von Der LeyenGoverno MeloniRaffaele Fitto

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Politica

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Politica

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net