È una lunga riflessione che parte dalla musica, per estendersi poi fino all’Europa, ai suoi progetti di riarmo e – addirittura – fino a Papa Leone XIV quella rilasciata dal famosissimo direttore d’orchestra Riccardo Muti sulle pagine del quotidiano La Verità, partendo dall’osservazione che ad oggi – specialmente nel belligerante contesto internazionale – “diamo poca importanza alla musica” che lui ritiene essere il “vero elemento connettivo del popolo”.
Lo dimostra – ricorda Riccardo Muti – la sua esperienza con quell’enorme coro da più di 3mila cantanti provenienti da ogni angolo d’Italia che, una volta messi sul palco, si sono uniti in una sorta di “anima sola” che ha dimostrato una volta per tutte che in un paese come il nostro – fatto da “divisioni e dialettiche politiche spesso distruttive” -, la musica e l’arte possono essere una vera fonte di unità capace di mettere d’accordo tutti.
In tal senso – interpellato su cosa ne pensi dell’attuale leadership europea -, Riccardo Muti ci ha tenuto a precisare che “posso fare solo un ragionamento sull’Europa culturale” che ritiene essere “molto più importante dell’euro e dell’Unione Europea” e nella quale “credo” moltissimo; mentre dal “punto di vista politico ed economico” preferisce astenersi da qualsiasi giudizio, riconoscendo di non avere “le competenze” per esprimersi.
Riccardo Muti: “Nel mondo spero prevalga la pace e Papa Leone XIV può esserne il messaggero”
Certo è che secondo Riccardo Muti “oggi il mondo sembra un immenso incendio”, incentrato attorno al motto romano “si vis pacem, para bellum” e nel quale il direttore preferirebbe che si optasse per il motto “pacem in terris“: su questo argomento, non a caso, non fatica a chiarire che dal suo punto di vista “Papa Leone XIV ha ragione” quando dice che la guerra – esattamente come nei secoli passati – non farà altro che ritorcersi contro chi le ha condotte.

Soffermandosi sul Pontefice, Riccardo Muti confessa che “mi piace molto” perché oltre a essere “un Papa che ama la musica e canta” è anche in modo “evidentissimo” un fermo credente: con l’americano alla guida della Chiesa di Roma, secondo Riccardo Muti si riuscirà a far prevalere “fede, pace e musica” sui conflitti che stanno distruggendo il mondo e che rischiano di farci tornare “nell’era dei dinosauri”; fermo restando che al contempo nessuno lenirà il “dilagare della morte, della violenza e delle scene raccapriccianti di cui leggiamo ogni giorno” e che danneggiano soprattutto i più piccoli.