Il direttore d’orchestra Riccardo Muti, attraverso le colonne di “Avvenire”, ha voluto condividere il suo personale ricordo di Benedetto XVI, scomparso a 95 anni lo scorso 31 dicembre. Una notizia, quella della morte del Papa emerito, che “mi colpisce profondamente ed è una tragedia non solo per la cattolicità, ma per il mondo intero. Con Joseph Ratzinger scompare una figura di grande umanità e sapienza”.
Ripercorrendo i suoi incontri passati con Benedetto XVI, Riccardo Muti ha sottolineato che l’8 maggio 2012, in occasione del settimo anniversario della sua elezione a Pontefice, “diressi un concerto in aula Paolo VI con orchestra e coro del Teatro dell’Opera di Roma. Eseguimmo il Magnificat di Antonio Vivaldi e lo Stabat Mater e il Te Deum di Giuseppe Verdi. Al termine dell’esecuzione, Benedetto XVI improvvisò una lectio magistralis sulla lezione di questi due grandi autori, dimostrando cosa significhi avere una cultura musicale e ancora di più credere nella potenza della musica. Quel concerto e quelli diretti in Vaticano davanti a Giovanni Paolo II e a Paolo VI restano impressi in modo indelebile nella mia memoria”.
RICCARDO MUTI: “BENEDETTO XVI AVEVA LA CAPACITÀ DI CONDURRE PER MANO NEL MONDO DELLA MUSICA”
Papa Ratzinger, ha scritto Riccardo Muti su “Avvenire”, ha ricordato più volte quanto la Chiesa abbia fatto per la storia della musica, dando risalto all’importanza della musica sacra e alla necessità che quella liturgica sia musica ispirata. “Quando io e mia moglie Cristina fummo ricevuti da lui in Vaticano – ha asserito il direttore d’orchestra – parlammo per più di un’ora di musica e in particolare di Wolfgang Amadeus Mozart, autore da lui molto amato. In quell’occasione gli espressi il mio disagio di fronte a regie che stravolgono le opere mozartiane. E Papa Benedetto, fissandomi con i suoi occhi chiari, profondi e dolcissimi disse: ‘Lasciamo riposare in pace Mozart'”.
Quell’incontro con Benedetto XVI “lo custodisco nel cuore, come ricordo di un Pontefice che ho sempre stimato e al quale ho guardato con profonda ammirazione e devozione. I suoi discorsi hanno sempre saputo trasmettere messaggi profondi declinandoli attraverso un’estrema semplicità, capace di arrivare al cuore dei dotti e dei semplici, con quella sua capacità di condurre per mano tutti nel mondo della musica“. Riccardo Muti ha concluso dicendo che il mondo, con la dipartita di Joseph Ratzinger, Papa emerito, perde una grande figura, “forse non capìta da tutti. Tuttavia, se ci mettiamo in ascolto del suo magistero, se ripercorriamo i suoi passi, i suoi insegnamenti, potremo scoprire davvero un gigante del nostro tempo, capace di parlare a noi e al mondo”.