Ricchezza delle famiglie, la situazione analizzata da un report statistico di Bankitalia mostra che il fenomeno della disuguaglianza economica tra poveri e ricchi è in netto aumento. Sono infatti concentrati i patrimoni totali, per il 46% è detenuto soltanto dal 5% dei nuclei. Una situazione, come mostra un articolo del Sole 24 Ore, che pone l’Italia tra i paesi in Europa con il massimo livello di divario insieme alla Francia e alla Germania. Una serie sperimentale di studi che l’istituto sta effettuando per rilevare le maggiori criticità nella distribuzione delle ricchezze nell’ambito Bce.
Dal documento pubblicato emergono anche le cause di questa spaccatura, che risalgono alla crisi “sovrana” mai superata dal nostro paese, con effetti maggiormente visibili che in altre nazioni sono stati attenuati negli anni. A contribuire alla ricerca sui dati di distribuzione del reddito sono stati i fattori che maggiormente influenzano il livello economico, decretando l’appartenenza statistica alla classe dei ricchi o a quella media o povera. E cioè, il possesso degli immobili, i depositi bancari e gli investimenti.
Ricchezza delle famiglie Ue, aumenta il divario economico. L’analisi di Bankitalia
Da uno studio di Bankitalia emerge il livello della ricchezza delle famiglie italiane, che mostra un crescente aumento delle disuguaglianze economiche per reddito e possesso di beni mobiliari ed immobiliari. Questi ultimi risultano essere i principali fattori che influiscono nel calcolo. Gli appartamenti costituiscono tre quarti di tutto il patrimonio maggiormente posseduti dalla classe media. Specialmente l’abitazione principale, unico investimento per la maggior parte dei nuclei. Mentre per i più ricchi il portafoglio è differenziato.
Altro investimento comune è il deposito bancario, aumentato del 40% tra il 2010 ed il 2022. Nella classe più abbiente, quasi un terzo della ricchezza è rappresentato dalle azioni o partecipazioni a società e capitali di rischio legati alle produzioni. La forbice resta ampia, e l’Italia, come sottolinea il documento di analisi: “L’Italia è sotto la media Ue per concentrazione di ricchezza“, sullo stesso livello della Francia, ma dietro la Germania.