Si rischia una nuova ondata di casi covid se allentiamo troppo le misure di restrizione. Ne è convinto il professor Walter Ricciardi, docente dell’università Cattolica di Roma nonché storico consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Se si allentasse tutto contemporaneamente – ha raccontato oggi, intervistato dal quotidiano Repubblica – in un momento come questo in cui la curva dà segnali di ripartenza, sarebbe un errore gravissimo”. Ecco perchè secondo Ricciardi “le mascherine devono restare, così come anche il certificato verde. Le attività al chiuso in questo momento fungono da moltiplicatori del virus. Bisogna fare molta attenzione perché il contagio si trasmette soprattutto in questi ambienti”.
A chi fa notare che nel resto d’Europa si sta riaprendo, Ricciardi risponde: “Non è che se gli altri sbagliano dobbiamo farlo anche noi. Purtroppo c’è chi sta facendo grossi errori, a partire dal Regno Unito che dal 24 febbraio ha tolto tutte le precauzioni e ora si ritrova con un’impennata di ricoveri e oltre 100 mila casi al giorno. In Germania, il ministro alla Salute alla fine ha preso atto dell’inversione della curva dei contagi ma si tratta di uno Stato federale: mentre alcuni Lander hanno interrotto le riaperture, altri non lo hanno fatto”.
RICCIARDI: “ATTEGGIAMENTI HANNO DETERMINATO UNA VULNERABILITÀ”
In generale si è diffuso un sentimento di eccessiva rilassatezza: “Le vaccinazioni si sono fermate, l’attenzione della gente è calata, c’è stata una tendenza al liberi tutti. Atteggiamenti che hanno determinato una vulnerabilità, che come conseguenza ha portato i casi a risalire. Ecco, questo ci dice che adesso va bene allentare solo all’aperto. Al chiuso si devono tenere in piedi le varie misure di precauzione”.
Il rischio è quello di avere una nuova ondata già a partire dalla prossima estate: “Se allentiamo troppo – conclude Ricciardi – corriamo il rischio di un’ondata importante tra giugno e luglio. A provocarla sarà Omicron 2, che sta prendendo il sopravvento con la sua grande contagiosità. Non si tratta però di una tendenza ineluttabile, possiamo ancora invertire la rotta”.