«Fare più test in qualche modo falsa il numero dei positivi perché più ne facciamo più ne troviamo»: occorre sempre tener conto che estrapolare una frase da un discorso è quasi sempre un’azione “riducente” l’effetto reale di certe parole, ma quanto detto ieri in conferenza stampa dal professor Luca Richeldi (pneumologo del Gemelli di Roma e membro del Comitato Tecnico Scientifico coronavirus presso Palazzo Chigi) durante il bollettino della Protezione Civile ha dell’incredibile. Il tema è dibattuto da tempo, ovvero del reale numero di contagi da Covid-19 che ancora dopo due mesi di quarantena non si riesce ad avere con precisioni: c’entrano i tamponi, c’entrano le asintomaticità e le differenze da valutare Regione per Regione.
Quello che è certo ormai a tutti è che i dati in arrivo ogni giorno del bollettino si riferiscono a persone positive al tampone da coronavirus, che non significa affatto il reale numero di malati da Covid-19 in tutta Italia. È così che ieri il professor Richeldi ha provato a spiegare meglio questa grande confusione di dati e numeri che rischia spesso di portare a conclusioni errate studi o semplici analisi politiche dal Governo fino alle Regioni.
L’ATTACCO DI IACOBONI E CHIRICO
«È un fattore positivo che negli ultimi tempi riusciamo a fare più tamponi» spiega Richeldi a fianco del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nell’ultimo bollettino del giorno di Pasqua. «Stiamo facendo più test ed è utile per capire l’epidemiologia dei malati, ma in qualche modo questa misura falsa il numero dei positivi. È evidente che più test facciamo e più troviamo dei positivi: meno ne facciamo e meno ne troviamo. Questo è un dato confortante che va nella direzione giusta, però quantitativamente un pochino meno preciso e affidabile».
Sono bastate queste poche parole per far scoppiare un finimondo in rete con diversi giornalisti che hanno contestato e non poco il ragionamento fatto da Richeldi: in primis, Annalisa Chirico del Foglio che sui propri account social attacca «Sentir dire da un primario che consiglia il nostro governo che fare più test ‘falsificherebbe’ il numero di positivi mi conferma in un interrogativo: ma in che mani siamo? Una gestione erratica, ripetuti errori e sottovalutazioni. Modello Italia? Lockdown più lungo e più morti». Anche Jacopo Iacoboni della Stampa non ci sta al ragionamento “fare più test falsa i numeri dei contagi” e perciò contesta la linea Richeldi: «No. Il numero è stato falsato dal NON averne fatti prima abbastanza».
Mi arrendo.
Conferenza stampa quotidiana: “Fare più test in qualche modo falsa il numero dei positivi perché più ne facciamo più ne troviamo”
(Richeldi primario pneumologia Gemelli)No. Il numero è stato falsato dal NON averne fatti prima abbastanza
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) April 12, 2020