Riforma pensionistica 2026 con priorità ai giovani
Gabriele Fava è sempre più convinto che la prossima riforma pensionistica 2026 debba includere delle opzioni urgenti per i giovani lavoratori. Non si tratta più soltanto di soluzioni e opzioni facoltative, ma di una concretezza, al fine di garantire una previdenza più solida ed evitare il dissesto del sistema INPS.
Con l’introduzione della precedente Riforma Dini, che a partire dall’anno ’95 ha istituito il sistema contributivo, si è verificata una migliore corrispondenza tra gli anni dei contributi versati e il totale utile al raggiungimento dei requisiti minimi per il trattamento di vecchiaia.
A seguito del lavoro precario e della riduzione dei salari, le difficoltà – specialmente per i lavoratori più giovani – saranno significative. Pensando nel medio e lungo periodo, il rischio è di avere un numero insufficiente di pensionati, proprio perché non raggiungerebbero le condizioni minime previste dal sistema contributivo.
Una soluzione per la digitalizzazione
Il primo passo per il presidente INPS riguarda la digitalizzazione. Grazie alla nuova applicazione i cittadini potranno avere accesso a delle misure più opportune, ma soprattutto mirate alla consapevolezza dei propri diritti (la consapevolezza è il primo gradino per trovare una soluzione più adeguata).
In conclusione, Fava crede che la riforma pensionistica 2026 idealmente dovrebbe essere caratterizzata da un sistema ampiamente digitalizzato, con una prospettiva di retribuzioni ben più elevate rispetto a quelle attuali e maggior cultura di natura contributiva.