Riforma pensioni 2023/ “Il problema? Governo assente”
La riforma pensioni per il 2023 non dovrebbe aver alcun problema, ma secondo Perfetto si cela qualcosa di ambiguo

Negli ultimi tempi, sulle proposte inerenti alla riforma pensioni per il 2023, è intervenuto l’autore del libro, Claudio Maria Perfetto. Secondo il suo parere, ci sarebbe qualcosa che non va sulla mancata decisione riguardo la nuova riforma che andrà ad identificare il sistema previdenziale.
Perfetto avrebbe specificato la sua tesi, sostenendo che le difficoltà del Governo sono in un qualche modo “volute”, dato che la soluzione sarebbe piuttosto semplice: aumentare i controlli dell’evasione fiscale.
Riforma pensioni 2023: come funziona il sistema a ripartizione
Le soluzioni per evitare la riforma pensioni della Fornero – volendo – potrebbero esser applicate fin da subito. Il problema sarebbe a monte: fare in modo che il Governo possa assicurarsi l’effettivo pagamento delle tasse attraverso metodi più severi rispetto a quelli utilizzati oggi.
Dato che il nostro sistema previdenziale si basa su un sistema ripartizionato, se tutti i cittadini versassero i contributi come di giusto, non ci sarebbero problemi a dover rimodulare una nuova riforma delle pensioni.
Ma come già ribadito dal Perfetto, è una mansione a cui dovrebbe pensarci il Governo, visto che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dal suo canto ha solo due profitti: le tasse versato dallo Stato e i contributi dei lavoratori che versando soldi per altri lavoratori.
Il punto è proprio questo, il sistema previdenziale italiano è a ripartizione, dunque i contributi di un lavoratore servono per pagare i soggetti prossimi alla pensione. Motivo per cui è impensabile credere che un lavoratore dopo 40 anni non abbia diritto alla sua indennità pensionistica.
Perfetto sottolinea inoltre, che un sistema così ben progettato sarebbe in grado di far quadrare i conti nel momento in cui si annota la differenza tra invecchiamento di popolazione e nuove nascite. Inevitabilmente dunque, i soldi sono presenti nei conti dello Stato e dovranno esserci.
Negli anni il Presidente INPS Tito Boeri, e in data odierna il Presidente INPS Pasquale Tridico, hanno dimostrato un duro impegno e lavoro affinché ogni impiegato possa aver ricevuto e ricevere il suo diritto alla pensione.
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