Riforma pensioni 2023/ La “Fornero è funzionale ed ambiziosa”: perché non è così

- Danilo Aurilio

La Riforma pensioni 2023 dovrebbe basarsi su elementi che purtroppo, non esistono. Qualcuno però, avrebbe affermato che la Fornero sarebbe funzionale. Ecco la realtà

Riforma pensioni 2023 Lapresse

Sulla riforma delle pensioni per il 2023, la situazione della guerra tra Ucraina e Russia non migliora affatto. Infatti, tra le sanzioni europee e le punizioni di Putin che ha ordinato alle aziende di limitare la fornitura elettrica all’Italia e all’Europa, l’idea che resti la riforma pensioni della Fornero è sempre più probabile.

Nel frattempo il segretario confederale della Uil, nonché Domenico Proietti, starebbe insistendo sulla possibilità di investire economicamente su nuovi fondi e risorse per poter mettere in atto una nuova riforma previdenziale.

Riforma pensioni 2023: la Fornero è davvero buona?

I politici si preoccupano esclusivamente dall’aspetto economico, senza considerare che un aumento considerevole delle spese previdenziali – purché comportino un effettivo beneficio – a lungo andare potrebbero risultare molto più proficue.

Basterebbe leggere la Relazione del Paese stilata per il 2022, in cui si definisce – sembrerebbe quasi un’utopia –  che la “riforma pensioni della Fornero è ambiziosa e funzionale“.

Secondo Domenico Proietti il problema sarebbe da collegare alla mentalità europea, visto che sulle pensioni si fa riferimento soltanto alle “spese”, senza tener conto e aver rispetto di chi ha lavorato per decenni.

La riforma pensioni del 2023 dovrebbe esser rappresentata da elementi quali: adeguatezza, un equilibrata copertura previdenziale,  pur tenendo conto della struttura demografica di un determinato paese.

Come dovrebbe essere la Riforma pensioni 2023 secondo Proietti

Proietti ha spiegato dettagliatamente – secondo il suo parere – come dovrebbe essere la pensione per il 2023 e gli anni a seguire:

  • Adeguatezza: la pensione dev’essere percepita in modo proporzionato ma soprattutto dignitoso, rispetto agli anni lavorati.
  • Copertura previdenziale: indipendentemente dal lavoro svolto, la pensione dovrebbe esser garantita per far sì che i cittadini possano sentirsi parte integrante della società e vivere dignitosamente.
  • Struttura demografica di un paese: in base alla vecchiaia della popolazione, andrebbe proporzionato persino l’investimento delle pensioni. In Europa, seppur gli italiani raffigurano la popolazione più vecchia d’Europa, è il Paese che comunque investe e sperpera più denaro in pensioni.

In un sistema come quello italiano così complesso, le spese della previdenza sociale, assistenziale e altre di altri ambiti, dovrebbero esser operazioni valutate separatamente per garantire maggior trasparenza e chiarezza.







© RIPRODUZIONE RISERVATA