Riforma pensioni 2023/ Piano individuale pensionistico? L’idea per creare una rendita
Visto che sulla riforma pensioni 2023 tutto tace, ecco l’idea di integrare il PIP. Ecco cos’è e quali soggetti potrebbero richiederlo

La soluzione per la nuova riforma pensioni 2023 potrebbe avere un nome, Piano Individuale Pensionistico. Si tratterebbe di una misura che consentirebbe più flessibilità sull’uscita sul lavoro.
In gergo tecnico vengono definiti PIP. L’acronimo sta per Piani Individuali Previdenziali, con l’obiettivo di stipulare degli accordi soggettivi e che possano basarsi sulle esigenze del richiedente.
Riforma pensioni 2023: perché il Piano Individuale Pensionistico è un’idea?
Come abbiamo appurato, il Piano Individuale Pensionistico si basa su un sistema previdenziale soggettivo, la cui stipulazione contrattuale avviene tramite assicurazioni sulla vita.
Tali assicurazioni, possono essere di ramo I o di ramo III (anche note come OICR). Ecco quali sono le sostanziali differenze tra tali ramificazioni:
- Piano Individuale Pensionistico “nuovi“: seguono il Decreto Legislativo 252/2005.
- Piano Individuale Pensionistico “vecchi“: fanno riferimento ai contratti stipulati fino al 31 dicembre dell’anno 2006, nel momento in cui l’impresa d’assicurazione non ha ancora provveduto all’adeguamento relativamente all’articolo 23, comma 3 del Decreto Legislativo 252/2005 .
Le possibilità per attuare tali PIP, sono essenzialmente due. Sia tramite contratti assicurativi sulla vita, che per adesione a fondi pensionistici aperti.
Il piano individuale pensionistico non può certamente sostituire la riforma pensioni 2023, ma potrebbe essere un’ottima soluzione per trovare uno strumento complementare ed alimentare la capitalizzazione.
Il capitale di denaro o il montante accumulato, rimane di proprietà del soggetto richiedente, nonostante quest’ultimo venga gestito da un fondo pensionistico a cui viene dato più valore per degli investimenti strategici.
Per questo motivo si tratterebbe di una soluzione per aumentare e trovare una previdenza complementare più adeguata.
Riforma pensioni 2023, piano Individuale Pensionistico: come aderire?
Il piano individuale pensionistico dev’essere sottoscritto individualmente. A prescindere dalla propria posizione lavorativa, è possibile farne richiesta anche iscrivendo i familiari – purché siano a nostro carico – che non sono iscritti ad alcun PIP.
Gli unici costi per sostenere ed aprire un PIP, sono legati unicamente alle spese amministrative, di gestione del patrimonio e del tipo di collocamento. Ogni piano individuale pensionistico è a sé stante, dunque andrà valutato soggettivamente.
L’obiettivo è quello di riuscire a generare una rendita passiva, che potrà esser ritenuta complementare alla pensione base (ecco perché potrebbe esser importante al di là della nuova riforma pensioni 2023).
Possono farne parte anche i disoccupati, un’altra soluzione per poter proteggere il proprio patrimonio e anzi, farlo crescere nel futuro.
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