RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI GHIGLIONE E MAZZOLI
La Cgil, tramite la Segretaria confederale Lara Ghiglione il Segretario nazionale dello Spi Lorenzo Mazzoli, esprime preoccupazione per la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato legittimo il blocco parziale delle indicizzazioni attuato dal Governo Meloni nel 2023 e nel 2024.
Per il sindacato di corso Italia, infatti, non c’è alcuna garanzia che i pensionati colpiti possano recuperare le perdite subite nei prossimi anni. Oltretutto la diminuzione del potere d’acquisto cumulata nell’ultimo periodo diventa davvero difficile da colmare. La Cgil ritiene in ogni caso ancora valido il contenzioso avviato in diversi tribunali d’Italia per chiedere l’applicazione della medesima percentuale di rivalutazione calcolata per fascia di importo e non per l’intero trattamento.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA POSIZIONE DI FUMAROLA
Ghiglione e Mazzoli, infine, garantiscono che il sindacato continuerà a battersi per contrastare il diritto dei pensionati a godere di una rivalutazione piena dei propri assegni, per contrastare l’evasione fiscale che sottrae 100 miliardi l’anno alle casse dello Stato e per l’occupazione stabile dei giovani, onde evitare che diventino poveri una volta in quiescenza.
Un obiettivo raggiungibile, dal loro punto di vista, anche tramite i referendum promossi contro il Jobs Act, che mirano a contrastare la precarietà. Intanto la nuova Segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola, succeduta a Luigi Sbarra, evidenzia la necessità di una politica che affronti in modo stabile il tema del salario e delle pensioni, oltre che quelli relativi al fisco e al welfare.
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