RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DAMIANO
Cesare Damiano è tornato a parlare della proposta di legge che ha presentato nel 2013 insieme Pierpaolo Baretta e Marialuisa Gnecchi per consentire un accesso anticipato alla pensione flessile grazie a un sistema di penalizzazioni sull’importo dell’assegno.
Una proposta che, ha spiegato l’ex ministro del Lavoro in un’intervista al Corriere dell’Umbria, non è mai stata presa seriamente in considerazione per via dei presunti costi elevati che comportava.
E oggi, a suo dire, si è arrivati a introdurre misure, come Quota 103 e la nuova Opzione donna, che danneggiano in particolare le donne. Damiano ha anche criticato le mosse del Governo Meloni sulla soglia di importo necessaria ad accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni.
RIFORMA PENSIONI 2025, I DATI COVIP
A suo modo di vedere, occorre fare in modo che i giovani abbiano lavori ben retribuiti e che venga bloccato l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita (che dovrebbe portare a cambiamenti dal 2027) per evitare loro di andare in pensione a 70 anni od oltre e con assegni di importo piuttosto esiguo.
La Covip ha intanto ricordato che negli ultimi dieci anni il rendimento del Tfr è stato mediamente del 2,4% l’anno e che solamente i fondi pensione con quote azionarie hanno performato meglio, mentre i comparti garantiti prevalentemente obbligazionari hanno ottenuto risultati più bassi o al più pari a quelli garantiti dalla rivalutazione del Trattamento di fine rapporto lasciato in azienda.
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