RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI BRAMBILLA
Mentre si discute della possibilità di bloccare l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita, Alberto Brambilla fa sapere che riterrebbe necessario questo “stop” solamente per quel che riguarda gli anni di contributi necessari ad accedere alla pensione anticipata di anzianità, attualmente pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il Presidente di Itinerari Previdenziali è invece favorevole all’adeguamento all’aspettativa di vita dei coefficienti di trasformazione utilizzati per calcolare l’importo degli assegni pensionistici e dei requisiti anagrafici per l’accesso alla quiescenza. Dal suo punto di vista si potrebbero prevedere anticipi, ma con almeno 64 anni di età e 38 di contributi.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI CIGNA
Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil, intervistato da Fanpage.it, si dice invece favorevole al blocco dei requisiti ipotizzato da alcuni membri della maggioranza, ma non si fida molto della loro parola visto che finora non è stata cancellata la Legge Fornero come avevano promesso in campagna elettorale. Restando in casa Cgil, la Federazione lavoratori della conoscenza ricorda che il 3 febbraio scade il termine per presentare la domanda di cessazione dal servizio per il personale docente e tecnico-amministrativo delle istituzioni Afam (Alta formazione artistica e musicale) intenzionato ad accedere alla pensione a partire dal prossimo 1° settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
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