RIFORMA PENSIONI, LE STIME DELLA CGIL
Si è parlato molto nei mesi scorsi della possibilità che dal 2027 scatti un aumento dei requisiti per accedere alla pensione in base all’aumento dell’aspettativa di vita. Secondo una stima della Cgil, sono circa 44.000 le persone che rischiano di trovarsi senza pensione e senza reddito nel caso scatti questo incremento. Si tratta di quanti hanno sottoscritto accordi di isopensione o contratti di espansione o solidarietà che prevedono degli scivoli per raggiungere gli attuali requisiti pensionistici. Si tratterebbe di fatto di nuovi “esodati”, anche se va detto che l’incremento in base all’aspettativa di vita dovrebbe essere di tre mesi: una situazione sgradevole, ma “gestibile” rispetto a quella degli esodati post-Legge Fornero.
LE PAROLE DI GHIGLIONE
Più nello specifico, questi “nuovi esodati” sarebbero 44.200, di cui 19.200 firmatari di contratti di isopensione, 4.000 da contratti di espansione e 30.000 da prepensionamenti derivanti dall’utilizzo di fondi di solidarietà. Repubblica ricorda che evitare l’incremento dei requisiti pensionsitici, secondo stime governative, avrebbe un costo di circa 4 miliardi di euro. Laura Ghiglione, Segretaria confederale della Cgil, evidenzia che in ogni caso l’aumento dei requisiti pensionistici sarebbe un problema non solo per chi è prossimo alla quiescenza, ma anche per i giovani, che vedrebbero allontanarsi ancora di più un traguardo relativo all’ingresso in quiescenza che già oggi appare molto distante.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.