RIFORMA PENSIONI 2025, LA RICHIESTA DELLO SPI-CGIL
Il mese prossimo diversi pensionati riceveranno la quattordicesima, il cui importo può arrivare fino a 655 euro. Dato che questo sussidio è indirizzato a quanti percepiscono un assegno di importo al massimo pari a due volte il trattamento minimo, si tratta di una boccata di ossigeno importante, che però rischia di esaurirsi in fretta. Dalla Segreteria dello Spi-Cgil del Veneto, infatti, ricordano che già quest’anno si prevedono bollette più salate del 10% rispetto allo scorso anno e dunque la quattordicesima rischia di non bastare per far fronte ai rincari. Per questo il sindacato, come riporta radiopiu.net, torna a chiedere di aumentare l’importo del sussidio, oltre che allargare la platea dei beneficiari.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI FAVA
Intanto è diventato operato il cosiddetto bonus Giorgetti, che sostituisce il bonus Maroni, che andrà ai lavoratori dipendenti che, pur avendo i requisiti per il pensionamento anticipato (compresi quelli di anzianità contributiva), decidono di rimanere al lavoro: potranno avere una busta paga più alta di circa il 9%, visto che non verranno versati più i contributi a loro carico, ma solo quelli dovuti dal datore di lavoro. Per riceverlo andrà presentata domanda all’Inps, il cui Presidente Gabriele Fava ha voluto ricordare che le statistiche Eurostat dimostrano che in molti Paesi dove è elevato il tasso di occupazione tra lavoratori anziani anche i giovani tendono ad avere percentuali di occupazione più alte.
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