RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BOERI
In un articolo pubblicato su Eco, il mensile da lui diretto, l’ex Presidente dell’Inps Tito Boeri evidenzia come il problema relativo alle future pensioni dei giovani riguardi il loro importo e che per questo è importante sia che i giovani comincino presto a investire sul lungo termine, sia che i Governi adottino alcune misure per “sgravare” i giovani dall’assistenza agli anziani migliorando l’assistenza per quest’ultimi, oltre a favorire una maggior partecipazione al mercato del lavoro in modo che si possa anche ridurre le aliquote previdenziali. Infatti, un maggior tasso di occupazione comporterebbe un aumento del gettito contributivo che, nel nostro sistema a ripartizione, viene poi utilizzato per provvedere al pagamento delle pensioni in essere.
RIFORMA PENSIONI 2025, LA SODDISFAZIONE DELLA CGIL
Chiaramente con una base contributiva più ampia sarebbe possibile evitare di agire sulle aliquote per far sì che il gettito non decresca, ma per quanto possibile resti adeguato rispetto a un numero di pensionati che crescerà negli anni. Per quanto riguarda, invece, la necessità di far sì che i giovani facciano maggior ricorso alla previdenza complementare occorreranno degli interventi incentivanti. Vedremo se saranno tra quelli che il Governo ha annunciato di voler mettere in campo magari a partire dalla prossima Legge di bilancio. Dalla Cgil, intanto, si esprime soddisfazione per il decreto del Governo sugli acconti Irpef che era stato sollecitato proprio dal sindacato guidato da Maurizio Landini.
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