RIFORMA PENSIONI, I DATI DELLA RGS
Si è parlato, e non poco, nei giorni scorsi delle previsioni della Ragioneria generale dello Stato riguardo l’aumento dell’età pensionabile. Meno di quelle relative al tasso di sostituzione netto, che, come ricorda Il Corriere della Sera, dovrebbe passare dall’82,6% del 2010 al 66,3% del 2070. In buona sostanza, chi andrà in pensione tra 45 anni (quindi chi sta entrando nel mercato del lavoro) avrà un assegno di importo pari a circa due terzi dell’ultimo stipendio da lavoratore. Il che dovrebbe spingere non solo a ricercare lavori meglio retribuiti, ma anche ad aderire quanto prima alla previdenza complementare per poter integrare un assegno che potrebbe non bastare a mantenere il proprio tenore di vita una volta che si lascerà il lavoro.
L’EMENDAMENTO AL MILLEPROROGHE CHE FA DISCUTERE
Si torna intanto a parlare della possibilità che i medici possano restare in servizio fino a 72 anni. Questo sarebbe, infatti, il contenuto di uno degli emendamenti al Decreto Milleproroghe che ha iniziato il suo iter parlamentare. Il Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, esprimendo parere contrario alla misura, evidenzia che non è così che si può risolvere il problema della carenza del personale. Dal suo punto di vista occorrono, invece, maggiori investimenti nel settore. Anche l’Anaao-Assomoed, tramite il Segretario nazionale Pierino Di Silverio, si schiera contro la misura, spiegando che potrebbe anche finire per favorire i direttori di struttura complessa e i responsabili di struttura semplice.
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