Riforma pensioni 2025, le parole del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon sull’ipotesi cui lavora il Governo
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DURIGON
Nel corso dell’evento sulla previdenza organizzato da Affari & Finanza, Claudio Durigon ha spiegato che il Governo ha cominciato a ragionare su come poter cercare di utilizzare il Tfr lasciato in azienda dai lavoratori, che poi viene girato all’Inps, per rafforzare la future pensioni. Come riporta Repubblica, l’idea sarebbe quella di utilizzare queste risorse per produrre rendite che consentano ai lavoratori di poter andare in quiescenza prima. Sarà interessante capire meglio i dettagli di quella che appare una proposta che in parte ricalca la possibilità già oggi vigente di poter utilizzare la rendita proveniente dalla previdenza complementare per poter raggiungere le soglie minime di importo dell’assegno pensionistico necessario ad accedere alla pensione contributiva.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE DIVISIONI NEL GOVERNO TEDESCO
Intanto, come riporta Italia Oggi, in Germania si sta ipotizzando il varo di una riforma delle pensioni che sposterebbe il requisito anagrafico per l’accesso alla normale quiescenza da 67 a 70 anni, con la possibilità in ogni caso di lasciare il lavoro prima, ma con una penalizzazione del 2% sul futuro assegno per ogni anno di anticipo.
La proposta è targata Spd e la Cdu/Csu non sembra essere d’accordo, quindi potrebbe esserci già uno scontro nella grande coalizione a poche settimane dall’insediamento del nuovo Governo. Difficile, però, far passare una riforma della previdenza di questo tipo, anche perché la pensione che si riceverebbe sarebbe pari a circa il 60% dell’ultima retribuzione e una penalizzazione del 2% si farebbe sentire non poco.
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