RIFORMA PENSIONI 2025, LA CRITICA DELLO SPI-CGIL CALABRIA
Lo Spi-Cgil della Calabria critica le scelte del Governo in tema di riforma pensioni, evidenziando che continuano a mancare interventi per i giovani, le donne e quanti svolgono lavori gravosi o di cura. Il sindacato ricorda altresì che la Legge Fornero non è stata cancellata e che c’è la prospettiva di un aumento dell’età pensionabile.
Prospettiva che si va a unire a quella di avere assegni pensionistici di importo via via decrescente. Per lo Spi-Cgil della Calabria occorre quindi contrastare la precarietà e un modo per farlo è anche quello di sostenere i referendum proposti dalla Cgil, tra cui quello contro il Jobs Act. A proposito di critiche, va segnalata anche quella di Michele Poerio e Stefano Biasoli.
RIFORMA PENSIONI 2025, IL J’ACCUSE DI POERIO E BIASOLI
In questo caso, però, l’oggetto della critica è la Corte Costituzionale, rea di aver emesso una sentenza ritenuta “scandalosa” in merito al blocco parziale delle indicizzazioni adottato dal Governo Meloni nel 2022 e nel 2023.
Poerio e Biasoli, in un articolo pubblicato su startmag, parlano di un insulto e di una provocazione nei riguardi del ceto medio, già di per sé tartassato, dovuti anche alle decisioni di un’istituzione che non sarebbe più super-partes, ma orientata a dare ragione a chi governa. Per i due autori non resta quindi che sperare nella Corte di giustizia europea. Non c’è dubbio che quello di Poerio e Biasoli sia un duro attacco al più importante organo di garanzia costituzionale del nostro Paese.
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