I DATI SU REDDITO E PENSIONI DI CITTADINANZA
L’Inps ha diffuso oggi nuovi dati relativo al Reddito e alla pensione di cittadinanza, misure che sono state introdotte dal Governo Conte 1 insieme alla riforma pensioni con Quota 100. “Con il mese di luglio sono stati superati i 3 milioni di persone coinvolte, con un aumento del 17% rispetto a gennaio 2020, riferite a 1,3 milioni di nuclei familiari che hanno attualmente in pagamento il Reddito/Pensione di Cittadinanza, con un importo medio mensile di 523,29 euro. In particolare, con riferimento al solo Reddito di Cittadinanza, sono 1,1 milioni i nuclei familiari che risultano avere in pagamento il beneficio con 2,9 milioni di persone coinvolte e con un importo medio mensile di 561,23 euro”, si legge nel comunicato stampa diffuso dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Dai dati si deduce che le persone che beneficiano della Pensione di cittadinanza corrispondono a circa 200.000 nuclei familiari. L’aumento dei beneficiari del Reddito di cittadinanza potrebbe essere stato determinato dalla crisi dovuta al coronavirus.
TORNA LA POLEMICA MIGRANTI-PENSIONI
Si torna a parlare di migranti e pensioni. Michele Ennas, consigliere regionale del gruppo Lega in Sardegna, dopo i nuovi sbarchi che sono aumentati nel nostro Paese, evidenzia infatti che “il Governo, a guida PD-5stelle, sta rimettendo in piedi il vecchio meccanismo mediatico di accettazione del fenomeno ricominciando a sovvenzionare in maniera strutturale il business dell’accoglienza. Ci sentiremo dire che ognuno di essi scappa da qualche guerra, nonostante sia palesemente falso, che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare e che in futuro ci pagheranno le pensioni”. Secondo quanto riporta sardegnalive.net, per Ennas “di vero c’è solo che scappano dal loro Paese abbandonandolo alla miseria e una volta in Italia pretendono anche quello che non è garantito neppure a molti lavoratori, disoccupati e pensionati sardi. Questo è un’offesa anche nei confronti di chi fugge da un conflitto o persecuzioni e ha realmente bisogno”. Si torna dunque a polemizzare sul tema migranti-pensioni e non mancheranno altre dichiarazioni.
LE PAROLE DI BENTIVOGLI
Anche Marco Bentivogli, nell’articolo con cui apre la propria collaborazione con Repubblica, commenta il discorso di Mario Draghi al Meeting di Rimini. Per l’ex Segretario generale della Fim, “neanche le migliori parole che riportano alla realtà imbarazzano chi applaude contro debito e sussidi e al contempo avversa il Mes e difende quota 100 generalizzata a tutti i lavori e il reddito di cittadinanza e paralizza l’Anpal. Più sincere, ma altrettanto poco credibili, le parole delle opposizioni, con la litania anti-europeista che non fa più i conti con un’Europa che ci sta salvando e ancor meno con la constatazione che non abbiamo più proprio Mario Draghi a difendere il nostro Paese nel consesso internazionale e tra venezuelani, filorussi e filocinesi, c’è proprio bisogno di figure che facciano da garanti alla nostra collocazione internazionale. Ma il cuore del discorso riguarda i giovani. Tema su cui nel nostro Paese, chiunque indichi i numeri della condizione giovanile, automaticamente viene tacciato di volere lo scontro generazionale”.
SALVINI AL SUSSIDIARIO.NET: “UE VUOLE ABOLIRE QUOTA 100”
Nel giorno in cui interverrà al Meeting di Rimini 2020 nell’incontro sul futuro del Parlamento, il leader della Lega Matteo Salvini rilascia un’intervista in esclusiva al Sussidiario.net dove inquadra anche il tema della riforma pensioni per i prossimi decisivi mesi post-Covid: «sono contro al Mes? Non credo servano all’Italia, perché sono prestiti – condizionati! – che non arriveranno subito, mentre le famiglie e le imprese ne hanno bisogno adesso. In cambio del prestito, l’Europa ci detterà condizioni precise come l’abolizione di Quota 100 e il divieto di tagliare le tasse». Secondo l’ex Ministro degli Interni, strenuo difensore e primo sponsor della riforma di Quota 100, il “ricatto” imposto dall’Europa è «assurdo e pericoloso. Il problema principale è che questo governo ha giocato solo la carta comunitaria pur sapendo – spero – che i fondi comunitari necessitano di tempo per l’erogazione e sono sottoposti a strette condizionalità, a “ricatti” direi». (agg. di Niccolò Magnani)
BELLANOVA CONTRO QUOTA 100
Le parole pronunciate da Mario Draghi nel suo discorso in apertura del Meeting di Rimini stanno continuando a suscitare reazioni e commenti nel mondo politico. Teresa Bellanova, in un’intervista a Repubblica, fa sapere che “Italia Viva condurrà una battaglia perché le priorità indicate da Draghi siano al centro del programma di governo. Conte può stare sereno? Siamo chiamati ad affrontare problemi che il Covid ha aggravato, rendendoli drammatici. Se si è in grado di dare risposte, si va avanti”. La ministra delle Politiche agricole, capo delegazione di Iv nell’esecutivo, evidenza che l’ex Presidente della Bce “ha detto parole responsabili e sagge, perché tutti gli interventi che il governo sta facendo sono a debito. Ci vuole visione: la sfida è costruire il futuro. Se prendi risorse dalle nuove generazioni, devi pensare a loro nelle scelte che fai. Non è l’assistenzialismo la via. Quello è ‘debito cattivo’. È uno spreco di risorse, se servono per finanziare i pensionamenti con quota 100”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ALBINI
In un articolo pubblicato sul numero di luglio della rivista Lavoro & Welfare dedicato alla previdenza complementare, Pierangelo Albini scrive che “le proiezioni di lungo termine dell’andamento di contributi e prestazioni nel nostro Paese hanno evidenziato, ormai da tempo, che la costruzione di un sistema previdenziale moderno ed efficiente deve necessariamente passare attraverso un sistema misto, parte a ripartizione e parte a capitalizzazione, in cui alla copertura di base standardizzata e con forti connotazioni solidaristiche, tipica della previdenza obbligatoria, debba aggiungersi una componente complementare e flessibile”. Dunque per il Direttore dell’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria, la previdenza complementare è importante per riuscire a costruire il proprio futuro pensionistico.
LA RICHIESTA DI CONFINDUSTRIA
Inoltre, evidenzia Albini, “la previdenza complementare, sulla scorta dei più recenti provvedimenti normativi ha contribuito a fornire una risposta alle crescenti esigenze di flessibilità e gradualità del sistema nel suo complesso, agevolando (ad esempio con la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) anche la copertura di un bisogno crescente di protezione sociale in caso di discontinuità occupazionale o di uscita anticipata dal mercato del lavoro, di non facile soluzione nell’attuale contesto di finanza pubblica”. Da Albini arriva quindi la richiesta, in questo particolare momento post-pandemia, al regolatore politico di “una maggiore attenzione al tema della previdenza complementare e alla necessità di un suo potenziamento”.