Rimborsi per trasferte dipendenti/ Tutti i costi e le esenzioni fiscali previste

- Danilo Aurilio

I rimborsi per le trasferte dei dipendenti sono ottenibili previa consultazione della normativa. Ecco infatti, come è possibile ottenere un risarcimento delle spese sostenute

traffico_autostrade_casello_pedaggio_lapresse_2018 LaPresse

I rimborsi per le trasferte dei dipendenti vanno differenziati in base al tipo di spostamento. Si tratta di una trasferta fuori dal Comune in cui si trova l’azienda, oppure al suo interno? In base a ciò, dobbiamo specificare le varie regole per poter ottenere eventuali rimborsi per le spese sostenute.

In caso di spostamento interno nel Comune in cui si trova l’azienda, sia i rimborsi per i costi sostenuti che le indennità, formeranno reddito (sottoposti a prelievo previdenziale e fiscale). Le uniche spese esenti da ciò, sono quelle di trasporto di mezzi pubblici (occorre presentare documentazione).

Rimborsi per trasferte dei dipendenti: cosa sapere?

A parte i rimborsi previsti per le trasferte dei dipendenti, se l’attività avvenisse fuori dal Comune, il CCNL prevede che al lavoratore venga corrisposto un indennizzo.

I metodi del sistema per coprire le spese del lavoratore subordinato attualmente sono tre:

  1. Rimborso spese con metodo analitico;
  2. Rimborso spese forfettario in “misura fissa”;
  3. Rimborso misto.

Rimborso spese con metodo analitico

Il rimborso spese con metodo analitico si basa sul dettaglio “voci di spesa“, che dovranno essere risarcire per intero al lavoratore che ha sostenuto tali costi durante la trasferta aziendale.

Ecco le caratteristiche di questa soluzione:

  1. Trattamento fiscale e contributivo per i costi dell’alloggio, vitto, trasporto (documentato), e viaggio, saranno esentati dal totale dalla base imponibile.
  2. Gli altri costi non comprovabili ma dichiarati dal lavoratore, è possibile godere dell’esenzione di 15,49€ giornalieri (ma solo in Italia), che aumenterebbe a 25,82€ per le trasferente all’estero.

Rimborso spese forfettario in “misura fissa”

Il rimborso spese forfettario in “misura fissa”, prevede un costo appunto, fisso, per ciascuna giornata di trasferta, garantendo vitto e alloggio. In questo caso, ecco cosa aspetterebbe al lavoratore in trasferta:

  1. Esenzione da tasse e contributi fino a 46,48€ giornalieri per le trasferte in tutta Italia;
  2. Esenzione da tasse e contributi fino a 77,47€ giornalieri per le trasferte all’estero;
  3. Esenzione totale per i costi sostenuti per il trasporto (documentabili).

Rimborso misto

Con il rimborso misto si applica sia il sistema analitico (sopra esposto), sia una indennità fissa per il lavoratore in trasferta. Nello specifico, ecco le peculiarità di questo sistema:

  1. In caso di rimborso analitico per i costi di vitto o di alloggio, il limite d’esenzione (per contributi e tasse) giornaliera, è pari ad un terzo del normale, ovvero pari a 30,98€ per spostamenti in Italia, mentre 51,64€per quelle all’estero.
  2. In caso di rimborso analitico sia i costi per il vitto che per quelli di alloggio, il limite d’esenzione (per contributi e tasse) giornaliera, è pari a due terzi del normale, ovvero pari a 15,49€ per spostamenti in Italia, mentre 25,82€ per quelle all’estero.
  3. Per i costi di trasporto documentabili, anche con questo sistema è prevista una esenzione totale.






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