Tra appena due giorni si compierà la ripresa della Liga spagnola: giovedì 11 giugno infatti anche il primo campionato iberico tornerà in campo per concludere la stagione 2019-2020, interrotta agli inizi di marzo per l’esplodere della pandemia da coronavirus. Ma pure nella trepidante attesa di udire il fischio d’inizio della sfida tra Siviglia e Betis, con cui si riapriranno i battenti del calcio spagnolo (sia pure con partite solo a porte chiuse), certo ha fatto scalpore la notizia che al momento, per la ripresa della Liga, non è stato ufficializzato ancora alcun piano B, nel caso in cui la pandemia (che pure registra ottimi numeri in questi giorni Spagna) dovesse richiedere un nuovo stop al campionato. Sicuri infatti del protocollo sanitario finora fissato, in Spagna non si ha intenzione di perdere tempo ora a decidere tra play off e algoritmo, come sta invece accadendo in Serie A: la ripresa della Liga come la conclusione del campionato pare certa. A dirlo è stato Juan V. Marin, delegato della Liga in Italia che in una video conferenza stampa ha affermato: “Non vediamo altra opzione diversa da quella di finire il campionato”. E in aggiunta il portavoce: “Ancora non si sa. Abbiamo un protocollo preciso e importante, con cui pensiamo di poter concludere il campionato. Se i contagi da coronavirus dovessero ricominciare, abbiamo diversi piani ma nessuno è pubblico. Si decide insieme, Liga e federazione”.
RIPRESA LIGA: QUANDO I TIFOSI ALLO STADIO?
Certezze incrollabili o quasi dunque sulla ripartenza della Liga, già il prossimo 11 giugno, ma non solo: pure nella video conferenza di Marin pure parole pesanti sul tema, ugualmente caldissimo, che è quella del ritorno dei tifosi negli stadi. Argomento che pare essere tornato un auge anche in Italia, sia tra le alte sfere del calcio che del governo, ma che certo non pare prossimo alla risoluzione. E stesso vale anche per la Spagna e la Liga, dove pure non vi è certezza su quando e come i tifosi potranno tornare allo stadio. Marin ha infatti spiegato che: “Siamo sempre in linea con quello che ci dice il Governo. Abbiamo lavorato insieme al CSD, un braccio del ministero dello Sport, per trasmettere tutte le nostre richieste”. Main ha aggiunto: “Il nostro presidente (Javier Tebas, ndr) vorrebbe il pubblico sugli spalti, ma bisogna seguire le indicazioni. Non è facile fare previsioni anche perché ci sono situazioni diverse in varie regioni. A noi piacerebbe, ma non abbiamo una certezza né sulla data e né sulle misure”.