Giornata decisiva quella di ieri per la ripresa della Serie C e di tutto il calcio italiano, dopo lo stop inevitabile alle competizioni, deciso tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo per l’esplosione della pandemia da coronavirus. Ieri infatti il Consiglio Federale della FIGC, che già tempo fa, contrariamente a quanto chiesto dalla Lega Pro, si era già pronunciato per la ripresa della Serie C, ha deciso di chiudere la stagione regolare del terzo campionato italiano, non essendoci ormai più i tempi tecnici per disputare le ultime giornate regolari della stagione 2019-2020. Di conseguenze per la Serie C sono state decide promozioni e retrocessioni, ma pure si è deciso di tornare ancora in campo, ma solo per disputare play off e play out. Dunque deciso che Monza, Vicenza e Reggina (le tre capoliste dei tre gironi) saranno promosse in Serie B e che Gozzano, Rimini e Rieti saranno retrocesse tra i dilettanti (ma già alcuni hanno promesso battaglia per via legali contro tale decisione), pure la terza serie dovrà tornare in campo: e già la Lega Pro ieri sera tramite una nota ufficiale ha comunicato le prime date. Ghirelli infatti ha affermato che la stagione della Lega Pro riprenderà: primo appuntamento il 27 giugno con la finale in gara unica di Coppa Italia Serie C e nello stesso giorno occorreranno le sfide di andata dei play out, cui il ritorno si giocherà il 30 del mese. Per i play off invece questo avranno inizio il 1 luglio e si concluderanno il 22 luglio con la finale.
RIPRESA SERIE C: VIA A PLAY OFF E PLAY OUT MA CHE FARE IN CASO DI STOP?
Dopo giorni di tensione e polemiche, e ecco che anche la Lega Pro comincia a fissare primi paletti per la ripresa della Serie C, ma già all’indomani del decisivo Consiglio Federale della FIGC non sono pochi i dubbi che si affollano sull’effettiva fattibilità del ritorno in campo. Le perplessità sulla sostenibilità (anche economica) del protocollo di ripresa rimango tali e quali a prima del Consiglio Federale: ecco perchè serve subito fissare un piano B nel caso in cui non fosse possibile riavviare il campionato con la disputa dei play off e play out. Ma già qui paiono conformati dei percorsi obbligati: se, in caso di contagio non sarebbe proprio possibile tornare in campo per i play off, ecco che in tal caso, per fissare la quarta promossa in Serie B interverrebbe il famoso algoritmo di Gravina, su classifica cristallizzata al momento dello stop. Se invece si riuscisse a tornare in campo, ma vi occorrerebbe successivamente uno stop, allora sarà promossa in cadetteria, come quarta squadra, la migliore classificata dei tre gironi, secondo la classifica con i club ancora in lizza.
Per quanto riguarda i play out invece vediamo che in caso di mancata disputa degli stessi verranno allora retrocessi in Serie D i club dell’ultimo, penultimo e terzultimo gradino della classifica di ciascuno dei tre gruppi. Se invece i play out cominciassero ma non venissero conclusi, allora verranno retrocesse ancora le squadre dell’ultimo, penultimo e terzultimo posto in classifica (questa cristallizzata al momento dello stop), salvo gli eventuali esiti definitivi determinati dai play out già disputati.