Anche il riscatto laurea 2025 può garantire di accumulare dei contributi finalizzati ad andare prima in pensione, oppure incrementare il cedolino previdenziale al fine di percepire un assegno più elevato. Ma quali sono i criteri su cui basarsi per valutarne la convenienza?
Le regole sul riscatto della laurea sono previste e descritte all’interno del Decreto Legislativo numero 184 risalente al 1997, in cui si appura che la manovra è ammessa soltanto per quei periodi classificati “legali“, ovvero quando non ci sono anni da “fuori corso” o laddove non vi sia un accumulo di contributi dovuti ad esempio per un’attività lavorativa.
Riscatto laurea 2025 secondo il Decreto Legge del ’97
Secondo il Decreto Legge istituito nel 1997, il riscatto della laurea 2025 e negli anni a seguire non può basarsi sul conseguimento di ogni titolo universitario. I master ad esempio, non sono ammessi e non possono far parte di questa possibilità.
I titoli che invece vengono ammessi al riscatto sono:
- Magistrali;
- Triennali;
- Titoli di laurea appartenenti ad un ordinamento vecchio;
- Diplomi di specializzazione e dottorati di ricerca privi di contribuzione;
- Le lauree ottenute nei Paesi esteri sono ammesse nel riscatto a patto che sono riconosciute dal Ministero della ricerca e dell’Università in Italia;
- Possono essere riscattati anche i diplomi conseguiti Its Academy (scuole di eccellenza in ricerca e tecnologia) a patto che l’istituto adempia al rilascio delle condizioni imposte dalla Legge.
Chi può farne richieste?
Il riscatto della laurea è concesso ai lavoratori che hanno l’iscrizione INPS (indipendentemente che si tratti della gestione separata per gli autonomi, i dipendenti pubblici oppure i privati), e che abbiano versato almeno un contributo e con gestione operativa durante gli anni di Università.
Fanno eccezione gli inoccupati, per i quale è permesso riscattare gli anni di studio previo pagamento (corrispondente a 6.000€ annui), godendo di una detrazione fiscale al diciannove per cento (valida anche per i genitori qualora avessero il figlio sotto il proprio carico fiscale).
Gli unici che possono richiedere il riscatto agevolato, pagando una quota forfait pari a 6.120€ per ogni anno da riscattare, sono coloro che hanno frequentato gli studi dopo il ’95, viceversa, per gli studenti che hanno conseguito gli studi prima del ’96 si applica il conteggio contributivo.
Chi ne trae un vantaggio?
Il vantaggio di riscattare la laurea sembra favorire chi ha studiato dopo il ’95, riuscendo ad anticipare l’età per andare in pensione e incrementando notevolmente i contributi. Cambia invece per chi ha maturato molti contributi prima del ’96, visto che il calcolo si basa sul metodo contributivo con il riscatto potrebbe applicarsi una penalizzazione sull’importo.
Attenzione infine al pagamento delle rate, le cui possibilità sono in massimo 10 anni (ovvero 120 rate), e privi di interessi. Il pagamento va completato prima dell’uscita dal lavoro, a meno che non si tratti di un dipendente pubblico che potrà corrisponderlo anche dopo per via delle trattenute fiscali.