A metà maggio il titolo Mediobanca era al suo massimo (21,27 euro) e poi ha via via perso oltre l’11% fino al 18,92 di ieri, quando ha registrato un capitombolo quotidiano del 4,2%. Giugno avrebbe dovuto essere un mese di fuoco sul fronte della resistenza dell’istituto all’Offerta pubblica di scambio lanciata da Mps. Invece – attorno a Piazzetta Cuccia – la temperatura si è via via raffreddata.
Prima il rinvio-cancellazione dell’assemblea convocata per il lancio di una distinta Ops “difensiva” di Mediobanca su Banca Generali e poi – nelle ultime ore del mese – la notizia che Mediolanum (primo e più importante socio del residuo patto fra azionisti) ha deciso di disfarsi del suo 3,5% sul mercato hanno progressivamente sintonizzato analisti e investitori sulla modalità “giochi fatti”.
E se una grande fondazione bancaria come Compagnia San Paolo ha confermato il suo impegno nell’azionariato Mps con una quota istituzionale a fianco di Francesco Gaetano Caltagirone, Delfin, Banco Bpm e Mef, non ha avuto reale impatto sul mercato neppure un’ultima mossa tattica dell’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel: che ha annunciato la destinazione per cassa agli azionisti di 4,9 miliardi nel prossimo triennio.
Nel frattempo Rocca Salimbeni ha incassato il via libera della Bce, a conclusione dell’iter di vigilanza su un’operazione come quella lanciata in Italia ancora lo scorso autunno. È atteso a giorni, invece, l’ok della Consob alla pubblicazione del prospetto d’offerta, contenente le condizioni finali dell’offerta, compreso il timing. Entro un mese, ragionevolmente, Mps potrebbe diventare azionista di controllo di Mediobanca (il livello di accettazione delle azioni depositate sarà uno dei parametri cruciali per l’esito dell’Ops).
La prima mossa del risiko – e con molta evidenza la più ambiziosa, coinvolgendo anche il destino delle Generali – sotto la sapiente regia del Presidente di Mps, Nicola Maione, potrebbe essere dunque la prima a realizzarsi: mentre quella – quasi contemporanea – di UniCredit su Banco Bpm – rimane molto in forse.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.