NELLA “MORSA” TRA UE E SERBIA, I RISULTATI DELLE ELEZIONI IN KOSOVO VEDONO LA CONFERMA DEL CENTROSINISTRA DI KURTI
Il voto è stato regolare, i risultati pure ma gettano comunque il Paese in un periodo di instabilità dato che dopo le Elezioni Kosovo 2025 non vi è più una maggioranza in Parlamento: i risultati emersi questa mattina sulle votazioni del 9 febbraio 2025 vedono la conferma come primo partito della sinistra nazionalista Vetëvendosje!, formazione del Premier Albin Kurti, che però non riesce a confermare il 51% delle precedenti Elezioni 2021. Il 41% raggiunto alle urne ieri lo vedrà ricevere nuovamente l’incarico di Primo Ministro ma costringendolo questa volta a cercare una coalizione in grado di raggiungere la maggioranza e impostante un Governo sui temi caldi del rapporto con l’Unione Europea e, soprattutto, sul negoziato congelato dal 2023 con la Serbia.
Dopo la “guerra delle targhe” degli scorsi anni, il Kosovo di Kurti ha tentato di “forzare” la mano con politiche aggressive contro l’odiato vicino Belgrado: il rinnovo dei 120 seggi dell’Assemblea Nazionale a Pristina (di cui 10 riservati alle minoranze serbe e 10 ad altre comunità minori) era l’occasione per il Governo uscente di capitalizzare il consenso nello scontro etnico-civile con i vicini serbi, ma il piano Kurti non è riuscito al 100%, anzi si è infranto sui risultati delle urne. Con il via libera della Missione di Osservazione inviata da Bruxelles (che ha certificato la regolarità del voto), i risultati delle Elezioni in Kosovo vedono il LVV del Premier raccogliere il 41% delle preferenze con un’affluenza in netto calo (al 40% rispetto al 49% di 4 anni fa). Al secondo posto si piazza il Partito Democratico del Kosovo (PDK, area liberale-Macron) che al 22% cresce nei consensi rispetto alle ultime Elezioni.
KURTI VINCE LE ELEZIONI IN KOSOVO MA PERDE CONSENSI E MAGGIORANZA IN PARLAMENTO: TUTTI GLI SCENARI
Cresce fino al 17% anche la Lega Democratica del Kosovo (LDK, area PPE), mentre l’Alleanza per il Futuro del Kosovo (NISMA-AAK) si ferma al 7% nei risultati ormai definitivi delle Elezioni 2025, comunque superando la soglia di sbarramento per l’Assemblea Generale. Sul fronte minoranze, scontato il risultato della Lista Serba (al 3,9%) che ottiene tutti e 10 i seggi riservati alla minoranza serba in Parlamento, anche qui sfruttando la massima polarizzazione Kosovo-Serbia di questi anni. Per la Coalizione per la Famiglia invece il 2,3% tiene il partito fuori dall’Assemblea.
Non sono facili gli scenari sul Governo che pure si aprono con Kurti che ha potuto confermare la propria vittoria: «il tempo dell’animalismo politico è finito». Dopo una dura campagna elettorale giocata tra le tensioni a distanza con Bruxelles e lo sconto sempre acceso con la Serbia di Vucic, il LVV di Centrosinistra ottiene un consenso tale da poter giocare ancora ruolo di maggioranza, non più però in solitaria e necessitante dunque di un’alleanza da costruire in breve tempo. Sia il PDK che la Lega di centrodestra sono riusciti a rosicchiare voti e consensi a Kurti, con però posizioni diverse in merito a potenziali accordi post-Elezioni: se la LDK ha escluso qualsiasi forma di collaborazione con il Premier, così come l’AAK, in casa Partito Democratico (che è su posizioni più centriste e meno socialiste, ndr) non si è chiusa del tutto la “porta” alla coalizione.
I 61 seggi complessivi minimi per la maggioranza potrebbero in teoria essere raggiunti da un inedito accordo LVV-PDK, ma punto sarebbe una prima volta in assoluto con Kurti che dovrebbe giocoforza concedere ampie parti sul programma tra le richieste dell’area liberale. In alternativa, il Vetëvendosje potrebbe ricercare seggi e alleanze con le minoranze locali, ad esclusione ovviamente della Lista Serba con la quale permane lo stato di belligeranza totale: il problema per Kurti è che i 10 seggi delle minoranze potrebbero anche non bastare per una piena maggioranza, da qui le interlocuzioni che potrebbero aprirsi nei prossimi giorni con il PDK di Memli Krasniqi.