La diretta dei risultati Referendum 2025: scheda rosa, Quesito n.4 sulla sicurezza lavoro. Le ragioni del Sì e del No: quorum bocciato, affluenza al 30%
NIENTE DA FARE PER IL QUORUM REFERENDUM N.4: ECCO COSA SUCCEDE ORA
Una grande vittoria per il Centrodestra e il Governo Meloni, una cocente sconfitta per il Centrosinistra e la CGIL di Landini: i risultati del Referendum 2025 n.4 conferma l’andazzo anche degli altri 4 quesiti, ovvero un quorum non raggiunto e un voto che lascia invariato la legge sulla sicurezza su lavoro per quanto riguarda le aziende subappaltate. In merito infatti alla responsabilità degli infortuni sul lavoro, gli elettori non vanno oltre il 30,58% per l’affluenza in diretta dal Viminale sulla scheda rossa.
Esattamente come per gli altri quesiti su Lavoro e Cittadinanza, anche il Referendum 2025 per il quesito n.4 può dirsi “bocciato” per mancanza di quorum raggiunta dai promotori di area progressista. Con il Trentino Alto Adige e la Calabria come Regioni in cui è prevalsa l’astensione (affluenza al 21 e 22%), mentre in Emilia e Toscana si raggiungono i picchi al 36 e 38%: è mancato il Sud, sono mancate le “periferie” ma soprattutto è mancata la convinzione dell’elettorato davanti a quesiti che non sono stati o compresi o semplicemente bocciati.
Qui spieghiamo cosa può succedere ora, con la legislazione sugli infortuni sul lavoro che rimane quella attuale stante il flop del quesito n.4 per i Referendum 2025: i risultati in diretta con mille sezioni sulle 61mila totali, il No al Referendum n.4 viene scelto dal 12,78% contro il Sì che invece avrebbe trionfato all’87,22%. (agg. di Niccolò Magnani)
ATTESA PER LA CHIUSURA DEI SEGGI SUL REFERENDUM N.4
Si avvicina il momento per conoscere tutti i risultati Referendum 2025, che hanno posto cinque differenti domande in materia di lavoro e cittadinanza, con le consultazioni che si sono già tenute nella giornata di ieri e proseguiranno fino alle ore 15:00 di oggi, lunedì 9 giugno 2025: tra i cinque quesiti, questo articolo si soffermerà solamente sul numero 4, dedicato alla sicurezza sul lavoro, con la nostra consueta diretta che ci accompagnerà dai primi exit poll e proiezioni – quando sapremo anche maggiori dettagli sull’affluenza complessiva – fino ai veri e propri risultati; mentre gli altri quattro quesiti sono stati trattati a parte in articoli simili a questo, che potete facilmente trovare tra queste pagine.
Prima di entrare nel vivo dell’attesa per i risultati, è sempre utile ricordare che le consultazioni al centro dei Referendum 2025 sono sempre abrogative e mirano a eliminare alcune parti di determinate leggi: affinché si arrivi a un’effettiva modifica del testo normativo, deve vincere il “Sì”, con il “No” che lascerebbe potenzialmente tutto invariato; mentre, affinché il voto sia valido (indipendentemente dall’esito), è necessario che si raggiunga il quorum del 50%+1 degli elettori che hanno deciso di esprimere una preferenza.
VERSO I RISULTATI REFERENDUM 2025: IL QUESITO NUMERO 4 SULLA SICUREZZA LAVORO E TUTTE LE RAGIONI DEL “SÌ” E DEL “NO”
Soffermandosi sul solo quesito numero 4 dei Referendum 2025, potrebbe esservi utile ricordare che tratta di sicurezza sul lavoro: il nodo verte attorno alla responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore nel pagare lo stipendio e le cure mediche al dipendente che si è infortunato sul luogo di lavoro, con particolare riferimento all’esclusione del committente nel caso in cui l’infortunio sia legato a “rischi specifici propri delle attività delle imprese appaltatrici”.
I sostenitori del “Sì” ai Referendum 2025 vorrebbero eliminare quest’ultimo vincolo di esclusione, chiedendo che il committente sia sempre e comunque considerato tra i soggetti della responsabilità solidale per il lavoratore: l’idea alla base è che, in questo modo, il committente sarebbe potenzialmente invogliato a vigilare con maggiore attenzione al rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori, scoraggiando – sempre teoricamente – anche il ricorso ad appalti in nero.
D’altra parte, i sostenitori del “No” – che talvolta suggeriscono agli elettori di evitare di presentarsi alle urne, facendo prevalere l’astensionismo utile per evitare che si raggiunga il quorum e basti anche un solo voto in più del partito del “Sì” per far passare l’abrogazione – ritengono che il quesito numero 4 dei Referendum 2025 rischi di disincentivare il ricorso agli appalti, di estendere inutilmente i soggetti della responsabilità solidale e di chiedere al committente un impegno esterno alle sue competenze.