È stato presentato come la più importante novità in campo medico degli ultimi anni lo studio annunciato di Robert Kennedy Jr – attuale Segretario alla salute degli USA sotto l’amministrazione di Donald Trump – con il quale afferma che verrà scoperta la reale causa dell’epidemia di autismo che da tempo interessa il territorio statunitense; mentre la comunità scientifica nazionale ed internazionale frena, temendo che si tratterà solamente di una ricerca confermativa delle posizioni no-vax più volte espresse (e di fatto mai negate) dallo stesso Robert Kennedy che è un fermo sostenitore dell’ipotesi – è bene precisarlo: più volte smentita da centinaia e centinaia di studi – che all’origine dell’autismo ci siano i vaccini.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene precisare che la cosiddetta ‘epidemia’ di autismo alla quale vorrebbe dare una risposta Robert Kennedy è iniziata grosso modo attorno al 2020 quando l’incidenza della sindrome è passata dal caso ogni 150 nuovi nati degli anni 2000 a circa 1 bambino diagnosticato ogni 36, con i CDC statunitensi che credono che nei prossimi anni ci sarà un ulteriore boom di diagnosi: secondo la comunità scientifica le ragioni sono diverse e vanno dall’efficienza dei metodi diagnostici fino alla maggiore consapevolezza pubblica sul tema, passando anche per l’esposizione precoce all’inquinamento, per la dieta e – più in generale – per i fattori ambientali profondamente mutati negli ultimi venti anni.
Robert Kennedy promette di scoprire le cause dell’epidemia di autismo: scettica la comunità scientifica che teme correlazioni infondate con i vaccini
Venendo a Robert Kennedy, il dipartimento federale che guida nei giorni scorsi ha dichiarato di aver avviato un “importante sforzo clinico” che coinvolgerà centinaia di ricercatori mondiali per determinare “cosa sta causando l’epidemia di autismo“: uno sforzo che darà i suoi risultati “entro settembre” e che è stato accolto dal presidente Trump come il più importante progresso medico degli ultimi anni, grazie al quale si potrà capire se “dobbiamo smettere di assumere, mangiare o iniettarci qualcosa“; aprendo – insomma – a quello che è il timore della comunità scientifica.
Proprio quest’ultima – infatti – ha reagito duramente alle dichiarazioni di Robert Kennedy, denotando innanzitutto che si tratta di promesse “irrealistiche e fuorvianti” soprattutto in virtù del fatto “sviluppare ed avviare un programma di ricerca richiede più di cinque mesi”: l’ipotesi – denunciano gli esperti che da decenni studiano l’autismo citati dalla CNN – è che si tratterà di uno studio permeato da “pregiudizi (..), speculazioni [e] scarsa trasparenza” che mirerà solo a confermare la “bufala” della correlazione con i vaccini.
Dal conto suo – comunque – Robert Kennedy ha chiarito che lo studio non si soffermerà solamente sulle vaccinazioni ma prenderà in esame “tutto” partendo dal “nostro sistema alimentare” ed arrivando fino “alla nostra acqua, alla nostra aria, ai diversi modi di essere genitori e a tutti i cambiamenti che potrebbero aver scatenato questa epidemia”: insomma, l’appuntamento è fissato a settembre e solamente in quel momento potremo sapere se i timori – certamente fondati – della comunità scientifica si riveleranno veritieri.