Via la Sanità alle Regioni e combattiamo l’emergenza con la gentilezza: questo il sunto del lungo intervento di Roberta Lombardi su Il Fatto Quotidiano. L’esponente di spicco del Movimento 5 Stelle ha detto la sua sull’emergenza coronavirus che abbiamo affrontato in questo 2020, anno che passerà alla storia per la pandemia globale, una vera e proprio guerra. Ma attenzione: per la Lombardi la terminologia bellica non è stata efficace e benefica per descrivere una realtà drammatica come quella che stiamo continuando a vivere…
Roberta Lombardi ha invitato tutti, presumiamo, ad accogliere la realtà anche nei suoi tratti più duri, «parliamoci bene senza esacerbarla ulteriormente e poi diamo una risposta in grado di valutare i margini di miglioramento e in base a questi formulare, realisticamente appunto, delle proposte concrete». A suo avviso, dunque, il metodo migliore per reagire alla crisi è «accettare le difficoltà e formulare soluzioni con tenacia e gentilezza, anziché contrapporsi e combattere con maggiore dolore e dispendio di energie».
ROBERTA LOMBARDI: “VIA LA SANITÀ ALLE REGIONI”
Dopo aver analizzato il linguaggio adottato in tempi di emergenza coronavirus, invocando un ritorno alla cortesia e alla amabilità, Roberta Lombardi ha acceso i riflettori su temi più strettamente politici. Ebbene, la ricetta sarebbe la revisione del Titolo V: «Alla luce di quanto vissuto, una delle riflessioni immediate, fatta a caldo nei mesi più duri della pandemia […] ha riguardato ovviamente la sanità pubblica e la necessità di ridarle il giusto valore, toglierne la gestione alle Regioni e riportarla in capo allo Stato nazionale, perché è inaccettabile che ci siano territori di serie A e di serie B nella tutela dei diritto alla salute». Il cambiamento promesso dalla Lombardi però dovrebbe passare anche da altri dossier, a partire da quello economico-sociale, con un trionfo di misure assistenzialiste: parliamo della «necessità» di potenziale il reddito di cittadinanza e di istituire un reddito universale.