Roberto Alessi/ “Mamma di Verona era malata: gestita male a livello sanitario”
Roberto Alessi ha commentato i casi di cronaca relativi alla mamma di Verona trovata morta dopo aver ucciso le sue due figlie e ad Alberto Genovese

Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, è intervenuto quest’oggi, giovedì 28 ottobre 2021, nel corso della trasmissione televisiva di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele e in onda dal lunedì al venerdì. La sua opinione è stata richiesta innanzitutto sul caso della morte della mamma di Verona, il cui cadavere è stato ripescato nelle acque del fiume Adige nel pomeriggio di ieri. Ricordiamo che, in base alla ricostruzione del pubblico ministero, la donna avrebbe ucciso le sue due figlie di tre e undici anni mediante soffocamento mentre riposavano all’interno della casa-famiglia che le ospitava nella città scaligera.
Nella disamina di Alessi, sono stati individuati tre aspetti fondamentali: “Abbiamo da una parte il sospetto di un abuso pedofilo da parte del padre nei confronti delle figlie e, dall’altra, di una signora sicuramente folle. Gli elementi certi sono tre: quest’ultima era totalmente fuori di sé, in quanto difendere i figli da un pedofilo non comporta il fatto di ucciderli. Punto numero due: trovo assurdo che ci fosse un’indagine sulla sua effettiva capacità genitoriale e, nonostante questo, le bimbe fossero state affidate a lei. Infine, va denunciata un’incapacità gestionale da un punto di vista sanitario di una persona che era sicuramente malata”.
ROBERTO ALESSI: “MAMMA DI VERONA AVEVA LA SINDROME DI MEDEA”
Nel prosieguo della sua analisi, Roberto Alessi ha evidenziato il concetto già espresso nel corso della puntata di ieri di “Storie Italiane”: “Questa mamma aveva la sindrome di Medea e ha agito così per punire il marito. Lei aveva annunciato cosa avrebbe fatto, era stata ascoltata dagli esperti e dagli psicologi. Aveva esplicitamente detto che, in caso di proscioglimento del marito, si sarebbe tolta la vita e l’avrebbe tolta anche alle loro figlie”.
Successivamente è stato trattato il caso Alberto Genovese, con testimonianze del bodyguard e dell’avvocato di una delle presunte vittime di stupro. Alessi ha asserito: “Ci sono persone che scelgono autonomamente di sballarsi, come certi cantanti trap. Genovese era ricco, condivideva il suo benessere con gli altri, mediante jet privati, ville con piscina. Pur di frequentarlo, si giustificavano i suoi comportamenti”.
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