Roberto Mancini/ “Ho vissuto male il lockdown. Ripresa sarà problematica” (Top dieci)

- Emanuele Ambrosio

Roberto Mancini tra i concorrenti della prima puntata di "Top Dieci" di Carlo Conti rivela: "importante si possa tornare a giocare, anche la Serie A"

Roberto Mancini L’allenatore Roberto Mancini

Roberto Mancini tra i concorrenti della prima puntata di “Top Dieci“, il nuovo programma condotto da Carlo Conti e trasmesso da domenica 14 giugno 2020 in prima serata su Rai1. Il Ct della Nazionale Italiana di Calcio recentemente ha partecipato ad un webinar moderato dal giornalista Rai Antonio Lopez in cui ha raccontato come ha vissuto questi lunghi mesi di quarantena per via dell’emergenza sanitaria Coronavirus. Mancini senza girarci troppo intorno ha dichiarato: “ho vissuto male il lockdown, spero che non si ripeta più una situazione del genere”. Non solo, parlando poi del domani l’allenatore degli Azzurri ha precisato: “la ripresa sarà problematica per tutti, soprattutto per gli allenatori che dovranno gestire partire ogni tre giorni. In tal senso, le cinque sostituzioni potranno essere di grande aiuto”. Impossibile non parlare degli azzurri e della Nazionale Italiana di Calcio: “in Italia, rispetto ai campionati esteri, si lavora molto meglio sui ragazzi rispetto ai campionati esteri. Abbiamo molti giovani interessanti, con grandi margini di miglioramento spesso si preferiscono gli interessi della squadra, ma chi ha stoffa è destinato ad esplodere”.

Roberto Mancini: “Il calcio è gioia, passione, uno strumento di coesione sociale”

Nonostante le mille difficoltà del lockdown, Roberto Mancini è pronto a ripartire con la Nazionale Italiana. Dopo una straordinaria carriera in campo come giocatore, Mancini non nasconde di avere grandi sogni e progetti come allenatore: “quando ho smesso di giocare, ho sempre pensato potesse accadere perché volevo rifarmi da allenatore in Nazionale per quello che non ho fatto da calciatore. Questo periodo è stato terribile, tra una partita e l’altra passa tanto tempo e fino a settembre sarà durissima. Stavamo preparando l’Europeo ma tutto il programma è saltato, stiamo preparando quello nuovo con tante partite ravvicinate. Stiamo attendendo anche di rivedere qualche partita perché siamo in astinenza”. Il campione ha poi parlato, durante l’evento del Think Magazine dell’Osservatorio Economico e Sociale, anche di un progetto: “per ricordare le vittime, così come per celebrare tutti i protagonisti di questa lunga e ancora difficile lotta alla pandemia, la Nazionale sarà a Bergamo e Milano, quando le condizioni consentiranno di riaprire gli stadi, per testimoniare la solidarietà degli Azzurri al Paese e agli Italiani nell’ambito del progetto “Lo scudetto del cuore“. Infine l’allenatore della Nazionale non ha alcun dubbio sul fatto che bisogna ripartire anche nel calcio: “credo sia molto importante che si possa tornare a giocare, a cominciare dalla Serie A, per cercare di divertire di nuovo tutti gli appassionati ed i tifosi, contribuendo così a risollevare lo spirito del Paese. Il calcio è gioia, passione, uno strumento di coesione sociale che in questo periodo può rivelarsi ancora più prezioso del solito“.







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