Roberto Perrone è morto a 65 anni/ Era giornalista e scrittore: firma del Corriere

- Chiara Ferrara

Roberto Perrone, giornalista e scrittore, è morto all’età di 65 anni a causa di una malattia fulminante: era una storica firma del Corriere della Sera

Roberto Perrone Roberto Perrone (1957-2023)

Roberto Perrone, giornalista e scrittore, è morto all’età di 65 anni. La sua firma era apparsa tra le colonne di importanti quotidiani come L’Avvenire, Il Giornale e Il Corriere della Sera. Proprio per quest’ultima testata si era occupato di raccontare eventi sportivi come Olimpiadi, Mondiali di calcio e tornei ATP di tennis. Era originario di Rapallo e faceva il tifo per il Genoa. A strapparlo dall’affetto dei suoi cari nelle scorse ore è stata una malattia breve e fulminante. Di lui si ricorda la profonda cultura, l’arguzia e l’ironia con cui portava avanti il suo mestiere.

Nel corso della sua carriera aveva scritto anche alcuni romanzi. “Zamorra”, quello d’esordio, era stato pubblicato nel 2003 e narrava vicende comico-grottesche del ragionier Walter Vismara, calciatore per forza. Poi “La lunga”, pubblicato nel 2007, che raccontava la storia di Giacinto Mortola, giornalista senza grandi ambizioni vicino alla pensione. Infine, c’era la sua firma era anche dietro “Numero 1”, la biografia di Gianluigi Buffon, scritta in collaborazione proprio con il portiere ex Juventus.

Roberto Perrone è morto a 65 anni: il cordoglio del giornalismo

Il mondo del giornalismo è dunque a lutto per la prematura scomparsa di Roberto Perrone, storica firma de Il Corriere della Sera, morto a 65 anni dopo una breve malattia. I colleghi del celebre quotidiano hanno dedicato dolci parole in suo ricordo all’interno di un articolo scritto da Paolo Tomaselli.

“Scrivere come si vive, vivere come si scrive: con curiosità, passione, ironia, quel disincanto che può sembrare cinismo di un finto burbero, ma in fondo è una forma di protezione dagli urti della vita”, così hanno descritto il suo carattere. “C’è una lezione che ci ha trasmesso senza volerlo, perché Perri in cattedra non ci stava mai, e che non dimenticheremo: il giornalismo non è solo un mestiere ma è un modo di vivere”.







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